Diario della crisi: Dalla gestione della crisi al sistema di guerra – di Stefano Lucarelli

In questa decima puntata del “Diario della crisi” – progetto nato dalla collaborazione tra Effimera, Machina-DeriveApprodi ed El Salto – Stefano Lucarelli riflette sull’inopportuno susseguirsi di crisi che spiazzano ed eliminano le cause e i possibili interventi sulle conseguenze di quelle precedenti, facendo sì che gli effetti di queste ultime si accumulino e si articolino con quelli delle prime in modo sempre più intrattabile. L’economia dell’attenzione è quindi legata alla formazione di un potere politico sempre più autoritario, che ci invita a pagare il “prezzo della libertà” (Josep Borrel) e ad accettare la creazione di circuiti economici definiti in termini strettamente geopolitici (friend-shoring) legati all’opzione della guerra come orizzonte normalizzato. Le politiche economiche, monetarie e fiscali sono di conseguenza concepite dalle attuali classi dirigenti secondo questi parametri reazionari, con assoluta indipendenza dai loro effetti nocivi sulle classi lavoratrici e povere. Nel frattempo, l’Unione Europea segue docilmente il disegno delle classi dominanti egemoniche globali, imprigionata nella propria impotenza nazionalista.
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