La favola dei superprotetti. Flessibilità del lavoro, dualismo e occupazione in Italia, di Riccardo Realfonzo, MicroMega on line, 29 settembre 2014
Il governo intende procedere con il Jobs Act introducendo il contratto unico a
tutele crescenti: una nuova tipologia contrattuale che potrebbe semplificare la
normativa sul lavoro se si accompagnasse alla cancellazione della selva di
contratti a termine e a una revisione degli ammortizzatori sociali. La questione
più controversa è se questa nuova riforma debba o meno portare a una
riduzione della precarietà del lavoro e, in particolare, se si debbano
confermare – una volta che il lavoratore abbia maturato il massimo delle
tutele – i livelli di protezione garantiti oggi dal contratto a tempo
indeterminato, incluso il principio del reintegro dei lavoratori licenziati senza
giusta causa prescritto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Esponenti
del governo e alcuni studiosi ritengono che l’obbligo di reintegro generi una
sorta di superprotezione dei lavoratori a tempo indeterminato, responsabile di
accentuare il dualismo del mercato del lavoro italiano, cioè la compresenza di
lavoratori superprotetti e lavoratori precari (non protetti), e sia quindi
dannoso per gli investimenti e per l’occupazione.
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