Jobs Act, Pierluigi Bersani: "Cerco di dare una mano, una sintesi è ancora possibile", intervista di Andrea Carugati, L'Huffington Post, 26/09/2014
“Da giorni chiedo di discutere nel merito della riforma del lavoro, e per risposta sento circolare voci
di persone che mi accusano di volermi riprendere un ruolo. Lo ripeto ancora una volta: io sono a
posto e non ho niente da chiedere. Vorrei però poter avere il diritto di parola senza essere offeso. Io
non ce l'ho con nessuno, sto cercando di dare una mano”. Dopo giorni in cui chiede “rispetto” e
“buona educazione” ai nuovi vertici della Ditta, Pierluigi Bersani non ha ancora ottenuto risposte. E
neppure un cambio dei toni. Anzi, dagli Usa il premier-segretario continua a mandare segnali
bellicosi in vista della direzione Pd del 29 settembre sul Jobs Act. Bersani però, in questa
conversazione con Huffpost, non arretra di un millimetro: “Qui non si sta parlando di me, e neppure
del Pd e del governo, ma dei diritti di milioni di lavoratori. E il rischio, se la delega non cambia, è
che si realizzi un maggiore apartheid tra i lavoratori, e si irrigidisca ulteriormente il mercato del
lavoro. Il mondo e i mercati di guardano con la lente di ingrandimento, non si accontentano dei
gesti o delle parole. I contenuti delle riforme, al dunque, sono decisivi. E hanno la testa dura”.
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