Ma anche sull'indulto si litiga, ...... dentro il PD

Amnistia, ministri contro Renzi. Il sindaco: "Mi criticano? Pensino a governare". Esplode lo scontro politico dopo le parole pronunciate ieri a Bari. Bonino: "Ragiona solo sulla pura convenienza". Il tema spacca il Pd. Anche il premier aveva preso le distanze. La replica: "Non ho criticato Colle. Legalità di sinistra"

ROMA - Dopo il no di Matteo Renzi ad amnistia e indulto, pronunciato ieri a Bari (VIDEO) alla Fiera del Levante, sul tema esplode lo scontro politico. E il primo cittadino finisce nel mirino di vari esponenti del governo. Il primo affondo è arrivato dal ministro degli Esteri Emma Bonino: se Matteo Renzi "è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi l'antico", ha detto il ministro al Comitato nazionale dei Radicali italiani. "Legga bene il messaggio di Napolitano, prima di rottamarlo", ha aggiunto.

Ma Renzi oggi ha replicato: "Non ho parlato contro il Presidente della Repubblica", ha premesso intervistato a 'In mezz'ora'. "Io ho detto che non sarebbe serio, educativo, responsabile sette anni dopo un indulto come quello del 2006 farne un altro", ha spiegato. "Non è che un partito politico dice: 'Lo ha detto il presidente Repubblica, si fa punto e basta'. Allora che ci stanno a fare i partiti?".

"La legalità è un valore di sinistra". Dunque, "non consentiamo di dire che siccome il parlamento non riesce a cambiare le leggi ogni tanto si aprono le porte del carcere", ha insistito. "Se ci sono ministri che anziché preoccuparsi di governare passano il tempo a commentare le mie dichiarazioni mi dispiace per loro", ha detto. "Il ministro dello Sviluppo si deve preoccupare di come far sì che le aziende non chiudono, di aiutare gli artigiani e non di stare a lamentarsi dalla mattina alla sera di cosa dice il sindaco di Firenze", ha aggiunto. "Se lo vogliono fare non ho problemi, ma parliamo seriamente dei problemi", ha insistito.

Nel ribadire che un provvedimento di questo tipo non avrà nulla a che vedere con la vicenda Berlusconi, già ieri il presidente del Consiglio si era chiamato fuori. "Non sono d'accordo con le sue parole, perché il messaggio di Napolitano chiarisce che non ci sono ambiguità, e chi ha voluto leggerle ha sbagliato e ha avuto anche scarsa fiducia nel migliore presidente della Repubblica che potremmo avere", aveva detto Enrico Letta, a Venezia per 'La Repubblica delle idee' (VIDEO).

A Venezia oggi anche Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico ed esponente bersaniano del Pd, si è schierato contro il sindaco di Firenze: "ll ragionamento di Renzi è: cosa mi conviene politicamente? Essere contro, e quindi lo dico. Dice le stesse cose di Grillo", ha commentato il ministro nel corso di un dibattito nell'ambito di 'Repubblica delle idee'.

"Tolto Berlusconi, abbiamo una situazione carceraria disastrosa. Le carceri devono essere in grado di riabilitare le persone, non di creare dei delinquenti incalliti", ha aggiunto Zanonato. "Renzi ragiona solo sulla pura convenienza propagandistica. Più o meno come Grillo. Si chiede 'mi conviene o no, prendo piu' o meno votì, fa il bilancio: 'ne perdo il 10 ne prendo il 15, 5 in più sono contro'". E ha concluso: "Stabiliamo che l'indulto o l'amnistia, lo strumento che eventualmente il Parlamento decide, non favorisce Berlusconi, togliamolo dal ragionamento se no inquina tutto quanto".


Dello stesso avviso anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Sull'amnistia "Renzi cerca consensi a destra come a sinistra, più che dimostrare che sta facendo politica che richiede responsabilità", ha detto  su SkyTg24. "L'amnistia e l'indulto - ha proseguito Lupi - sono stati richiesti e provocati da intervento fortemente elevato dal Presidente della Repubblica, che ha posto il tema del dramma delle carceri. Per una volta il Pd e il futuro segretario del Pd la smettiamo di pensare se le cose possono essere fatte o non fatte pensando a Berlusconi, all'unico nemico che ha tenuto unito l'opposizione".

Contro Renzi anche Stefano Di Traglia, portavoce di Pier Luigi Bersani che ha ricordato come nel programma della Leolpolda 2011 (la manifestazione ideata dal sindaco che si svolgerà anche quest'anno a fine ottobre a Firenze) via sia un punto dedicato proprio a quell'amnistia che ieri Renzi ha definito un "clamoroso autogol" (VIDEO). Una polemica che è rimbalzata su Twitter. Nelle 100 proposte avanzate all'iniziativa renziana al punto 13 si parla sì di un'amnistia, ma condizionata e limitata ai casi di corruzione politica. Si legge: "13. Eliminiamo la classe politica corrotta. Lo strumento è una amnistia condizionata. Al rispetto di 5 punti: ammissione della colpa, indicazione di tutti i complici, restituzione del maltolto, impegno a non fare più politica. In caso di nuovo reato, la pena si somma a quella del reato oggetto dell'amnistia".

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