Come volevasi dimostrare ..... immigrati alla gogna e BossiFini deve restare
ROMA - "Il cittadino, ma anche il politico Letta abolirebbe la legge Bossi-Fini". Le parole del presidente del Consiglio, pronunciate a Mestre durante il dibattito a La Repubblica delle Idee condotto dal direttore Ezio Mauro e alla presenza del presidente del Parlamento Ue Martin Schulz, scuotono il centrodestra.
Anch'egli alla Repubblica delle Idee, il sindaco di Verona ed esponente della Lega Flavio Tosi afferma di considerare "non inviolabile" il testo della legge, ma tiene il punto sul reato di clandestinità: "Deve restare". "Il reato di immigrazione clandestina non è stato inserito per mettere in carcere il clandestino, ma per dare la possibilità dell'espulsione, visto che per una sanzione amministrativa non si può espellere - spiega Tosi -. Se c'è una norma che garantisce un risultato equivalente, la legge si può cambiare".
Sempre dal Carroccio, ecco il governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, parlare di Bossi-Fini in termini di "baluardo". "La legge - dichiara Cota, all'indomani della manifestazione di Torino della Lega Nord - stabilisce che si entra sul nostro territorio soltanto se si ha un lavoro". Cota poi tiene a sottolineare la paternità leghista della norma: "Viene comunemente chiamata Bossi-Fini ma, viste le scelte politiche di Fini, oggi più che mai è il testo Bossi".
Dal Pdl, Maurizio Gasparri chiede a Letta di rispettare il ruolo del vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano: "In tema di immigrazione Letta ascolti chi ne sa più di lui (appunto Alfano, ndr) e non ceda alle tesi demagogiche di qualche suo inutile ministro che vuol smantellare la Bossi-Fini". "Il presidente del Consiglio - prosegue il senatore Pdl e vicepresidente del Senato - sa bene anche lui che non sono le leggi italiane a causare le stragi del Mediterraneo, ma chi ha voluto alimentare false primavere e creato caos in Libia e altrove, Francia e Usa in primo luogo. Pretenda piuttosto un aiuto concreto dell'Europa". "Quanto al reato di immigrazione clandestina - conclude Gasparri - è evidente che il blitz in commissione al Senato è stata una follia e una presa di posizione assurda presto sconfessata. In Aula daremo battaglia perché è impensabile abolire questo reato".
Dal Pdl anche le parole di Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del partito. "Il presidente del Consiglio - scrive in una nota - dovrebbe vigilare per una maggiore cautela dei suoi ministri, e lui stesso curarsi di mantenere gli impegni sulla riduzione della pressione fiscale piuttosto che introdurre nel dibattito politico elementi come la modifica della Bossi-Fini, estranei al programma di governo e su cui non c'è l'accordo della maggioranza nè degli italiani".
Bernini attacca frontalmente anche il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge: "Di quale esecutivo ritiene di essere ministro? La titolare dell'Integrazione sbaglia due volte. Mandando l'ennesimo messaggio superficiale e pericoloso attraverso il Mediterraneo, di fatto un irresponsabile invito perché nuovi profughi e migranti si consegnino agli scafisti e si mettano in viaggio verso l'Italia. La seconda perché la politica dell'immigrazione è strategica, centrale, e non consente fughe in avanti verso maggioranze diverse da quelle che reggono il governo".