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Blog in Web Paolo Pini
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Legge di stabilità, l’azzardo oltre l’ostacolo, il manifesto, 16 ottobre 2014
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Il commento. Con la legge di stabilità 2015 Keynes finisce definitivamente
in soffitta. La logica che ispira il governo renziano è appesa alla speranza
degli investimenti privati garantiti da decontribuzione e lavoro "usa e
getta". Senza intervento pubblico, quasi inesistenti i margini di ripresa
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Roberto Romano e Paolo Pini: Dentro la scatola nera del DEF e la Legge di stabilità, Inchiesta, 12 ottobre 2014
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La Nota di aggiornamento al DEF (Documento Economico e Finanza 2014), sostanzialmente il quadro macroeconomico di riferimento della Legge di Stabilità 2015, registra una evidente inversione di tendenza rispetto al DEF di aprile...........
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Catastrofe vicina, Europa al bivio, di Roberto Romano, Paolo Pini, il manifesto, 7 novembre 2014
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Eurocrack . Ultimi dati Ocse: l’austerity ha tragicamente fallito. Bce e
Commissione lo ammettono. Ma ora la crisi rischia di essere irreversibile e
allo stato non esiste leadership europea che sia capace di invertire la rotta
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L’Europa davanti al bivio, di Paolo Pini e Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 11 novembre 2014
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L’Europa attraversa una crisi di identità senza precedenti. Le previsioni economiche d’autunno della Commissione Europea sono lo specchio fedele del fallimento delle politiche fino ad oggi realizzate. E senza un deciso cambio di rotta il 2015 rischia di divenire un Annus Horribilis
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«15-20», il gioco del lotto di Juncker. E il miracolo dell’effetto leva, di Roberto Romano e Paolo Pini, il manifesto, 27 novembre 2014
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Unione europea. La promessa fasulla dei 300 miliardi di investimenti.
Contro la crisi bisognerebbe mettere in agenda due interventi più
ambiziosi: ristrutturazione dei debiti pubblici dei paesi membri oltre il
60%. E un sussidio europeo di disoccupazione
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Perché il Jobs Act destinerà i lavoratori al precariato perenne, il manifesto, 28 novembre 2014
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Articolo 18. Se l’economia non funziona, è inutile riformare il lavoro. Le
risorse a disposizione non permettono di garantire un reddito a chi perde il
posto
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Il Jobs Act contro lavoro e diritti, esseblog.it, 4 dicembre 2014
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Il Parlamento ieri, con la seduta al Senato, ha approvato definitivamente con un ennesimo voto di fiducia il Jobs Act contro il lavoro ed i diritti. A breve si appresta approvare la Legge di Stabilità 2015, che non è una manovra espansiva ma recessiva, sostituendo domanda (pubblica) certa con domanda (privata) incerta.
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Illusionisti a Bruxelles, 30 novembre 2014, di Paolo Pini , Roberto Romano
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Juncker e la Commissione Europea moltiplicano pane e pesci. Così i ventuno miliardi di euro, le risorse finanziarie che Juncker e la Commissione intendono destinare al nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti, diventano 315 mld. Mentre all’Europa servirebbero almeno 800 mld di nuovo capitale, gli investimenti persi nel corso della crisi
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Economia: il bilancio (molto) magro del governo Renzi, DI PAOLO PINI e ROBERTO ROMANO, Rassegna.it, 9 dicembre 2014
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Dopo quasi 10 mesi di governo, tanti annunci, pochi risultati e non pochi errori. Keynes
è in soffitta, ma sarebbe meglio cambiare verso subito se non vogliamo andare a
sbattere contro un muro
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Governo, bilanci di fine anno, Paolo Pini , Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 16 dicembre 2014,
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Dal Jobs Act alla legge di stabilità 2015, passando per la presidenza italiana del
semestre europeo, il bilancio dell’azione di governo dopo 10 mesi è molto
magro. In Italia occorrono azioni per una politica redistributiva. A iniziare da un
intervento sul sistema fiscale che introduca progressività e da una
riqualificazione della spesa pubblica
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Governo, bilanci di fine anno, di Paolo Pini e Roberto Romano, MicroMega online, 16 dicembre 2014
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Dal Jobs Act alla legge di stabilità 2015, passando per la presidenza italiana
del semestre europeo, il bilancio dell’azione di governo dopo 10 mesi è molto
magro. In Italia occorrono azioni per una politica redistributiva. A iniziare da
un intervento sul sistema fiscale che introduca progressività e da una
riqualificazione della spesa pubblica.
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We Need An Industrial And Innovation Policy For Europe, di Davide Antonioli, Paolo Pini, Social Europe Journal, 30 january 2015
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The prolonged economic crisis since 2008 has
drastically reduced incomes and employment levels
and the promised recovery will not reabsorb
unemployment, particularly in Europe. Nevertheless,
economic policy in Europe is sticking to past recipes
based on two mainstays: fiscal austerity and labour
flexibility. This strategy does increase the short-run
cost competitiveness of European firms overseas but
this comes at the cost of decreasing the size of
European internal markets reliant on domestic
demand.
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Dalla Grecia le prospettive che abbiamo di fronte, Paolo Pini e Roberto Romano, 02 febbraio 2015, Economia e Politica.
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“Il trionfo elettorale di Syriza in Grecia potrebbe capovolgere la situazione dell’Europa e farla finita con
l’austerità che mette a rischio la sopravvivenza del nostro continente e dei suoi giovani. Tanto più che le elezioni previste per la fine
del 2015 in Spagna potrebbero produrre un risultato simile, con l’ascesa di Podemos. Ma perché questa rivoluzione democratica
venuta dal Sud possa riuscire a modificare davvero il corso delle cose, bisognerebbe che i partiti di centrosinistra attualmente al
potere in Francia e in Italia adottino un atteggiamento costruttivo e riconoscano la loro parte di responsabilità nella situazione
attuale”
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Dalla Grecia all'Europa, un New Deal per uscire dalla crisi, di Paolo Pini e Roberto Romano, MicroMega online, 3 febbraio 2015
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Un Paese piccolo come la Grecia potrebbe realmente cambiare le politiche
europee, non tanto per la sua intrinseca forza economica, piuttosto perché
intercetta il senso comune dei cittadini europei, così come il buon senso di
tanti inascoltati economisti.
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Inchiesta online http://www.inchiestaonline.it/ Paolo Pini, Roberto Romano: Dalla Grecia le prospettive che abbiamo di fronte
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“Il trionfo elettorale di Syriza in Grecia potrebbe capovolgere la
situazione dell’Europa e farla finita con l’austerità che mette a
rischio la sopravvivenza del nostro continente e dei suoi giovani.
Tanto più che le elezioni previste per la fine del 2015 in Spagna
potrebbero produrre un risultato simile, con l’ascesa di Podemos.
Ma perché questa rivoluzione democratica venuta dal Sud possa
riuscire a modificare davvero il corso delle cose, bisognerebbe che
i partiti di centrosinistra attualmente al potere in Francia e in Italia
adottino un atteggiamento costruttivo e riconoscano la loro parte
di responsabilità nella situazione attuale”
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Prima o poi l’Italia si riprenderà? Sergio Ferrari, Riccardo Leoni, Stefano Lucarelli, Paolo Pini e Roberto Romano, Economia e Politica, 28 febbraio 2015
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La minore crescita del Pil nazionale rispetto alla media europea suggerirebbe molta cautela nell’analisi e
nelle previsioni economiche. È da più di 20 anni che l’Italia non aggancia la “crescita” internazionale.
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L'Italia e la crisi, c'è davvero luce in fondo al tunnel?, di Sergio Ferrari, Riccardo Leoni, Stefano Lucarelli, Paolo Pini, Roberto Romano, Micromega, 2 marzo 2015
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Prima o poi l’Italia si riprenderà?, Sergio Ferrari, Riccardo Leoni, Stefano Lucarelli, Paolo Pini, Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 2 marzo 2015
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Lo spread di valore aggiunto per addetto sottolinea che l’industria italiana diverge dal target della produzione richiesto dal mercato. Perciò l'Italia non aggancia la ripresa
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Salari e innovazione per tornare a crescere, il manifesto e Sbilanciamoci.info, 20 marzo 2015
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Workers act/È importante il ruolo di contrattazione nazionale, mentre l’Europa dovrebbe stimolare la domanda interna invece delle esportazioni
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Contrattare salari e occupazione per la ripresa della domanda interna e della produttività, Inchiesta, 30 marzo 2015
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La politica economica continua ad essere ancorata a vecchie
ricette i cui pilastri sono l’austerità fiscale e la flessibilità del
lavoro. Non solo si riducono dignità e diritti sociali del lavoro, ma
si attua con pervicacia la svalutazione salariale che Commissione
Europea e BCE impongono ai paesi europei sulla base della
fallace idea che tutti debbano replicare, ad oltre quindici anni di
distanza, il modello mercantile germanico trainato dalle
esportazioni, aggravando gli squilibri commerciali dentro
l’Eurozona che sono con-causa della attuale crisi.
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La VQR che verrà, con Alessio Moneta e Marco Valente, giugno 2015
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uscito su Roars, Rete29Aprile, Sbilanciamoci, Economia e Politica e ripreso da vari siti web. Qui versione Roars del 5 giugno 2015
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Nonostante il Jobs Act il conto non torna, con Roberto Romano, il manifesto, 4 giugno 2015
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Il lavoro a monetizzazione crescente. L’aumento dell’occupazione di aprile
non coincide con un aumento del Pil e del reddito. C’è il rischio che l’Italia
ripeta l’errore delle riforme del lavoro degli anni ’90: decontribuzione e
aumento della precarietà non aumentano la competitività. E alla lunga ci
rimettono sia lo stato che il sistema produttivo
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Occupazione, c’è qualcosa che non torna, con Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 8 giugno 2015
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I dati dell'Istat segnalano che l’occupazione cresce più del reddito. Significa
che la produttività del lavoro, e quindi anche la competitività, sta scendendo
pericolosamente
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Occupazione non convincono i facili plausi sui nuovi dati, con Roberto Romano, Rassegna.it, 9 giugno 2015
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Ci aspettavamo un modello di “crescita senza lavoro” e invece abbiamo il “lavoro senza crescita”.
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Qui c’è qualcuno che gioca col fuoco, con Roberto Romano, 1 luglio 2015, il manifesto
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Un problema di democrazia. Nessuno confonda le riforme di struttura, di cui la Grecia ha grande
bisogno, con le riforme strutturali che la Troika continua ottusamente a voler imporre
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Dalla Grecia all’Europa che verrà per “i magnifici cinque”, con Roberto Romano, Inchiesta on line, 2 luglio 2015
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Ma l’aspetto più pericoloso è un altro. I ministri delle finanze
europei pensano che l’attuale situazione possa essere gestita. In
questa logica però la salvezza dell’euro passa dalle convenienze
che hanno gli speculatori in questa Europa, e non certo da una
politica economica europea. Così l’Europa non è protagonista del
suo futuro, ma ostaggio dei mercati e degli speculatori, grande
esempio di tecnocrazia al potere.
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Se sono i «Malefici 5» a dettare gli scenari, con Roberto Romano, 3 luglio 2015, il manifesto
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Grecia. Con Juncker, Tusk, Dijsselbloem, Draghi e Schulz una politica economica persino peggiore
di oggi perché tutta orientata dalla fiscalità «compattata»
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Dalla Grecia all’Europa che verrà, con Roberto Romano, La Rivista il Mulino online, 3 luglio 2015
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Se il passato è pessimo, il futuro dell’Europa si annuncia come un incubo. Prendiamo il
progetto di riforma dell’Unione europea, Completing Europe’s Economic and Monetary
Union, dei “magnifici cinque”: Juncker, Tusk, Dijsselbloem, Draghi e Schulz.
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Se sono i “malefici 5” a dettare gli scenari, con Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 3 luglio 2015
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Nel progetto di riforma dell'Ue a cura di Juncker, Tusk, Dijsselbloem, Draghi e
Schulz, la futura politica economica dell'Unione rischia di essere peggiore di
quella odierna
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Ora c’è un’alternativa, tre scenari per l’Europa, con Roberto Romano, 6 luglio 2015, il manifesto
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La vittoria del «no» ha tanti significati. Ma prima di tutto onore ai greci, che hanno vinto la loro battaglia
ma non certo la guerra, anche per noi italiani e per l’Europa, senza che l’Europa (e l’Italia)
facesse molto per loro. .....
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La vittoria del No: significati e interrogativi, con Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 7 luglio 2015
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La vittoria del No ha il merito di non azzerare le prospettive di cambiamento. Ma ora quale sarà la reazione delle istituzioni europee e della troika?
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Il pilota automatico della Ue, con Roberto Romano, 9 luglio 2015, il manifesto
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La mutazione genetica della socialdemocrazia. Probabilmente la paura degli Stati uniti non è
legata alla crisi greca, che nei fatti ha solo accelerato un problema di governo dell’economia europea,
piuttosto nella perseveranza di politiche recessive e nei rischi geopolitici insiti nella crisi
dell’eurozona
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Il piano di Tsipras, un equilibrio temporaneo, di Paolo Pini, Roberto Romano, 11.07.2015, il manifesto
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Grecia. Nel frattempo, l’austerità continua, mentre la crescita può attendere.
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Grecia. Una crisi infinita, con Roberto Romano, Inchiesta online, 11 luglio 2015
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A conclusione del nostro articolo dopo la vittoria del NO (il manifesto del lunedì 6 luglio riportato anche in www.inchiestaonline.it) avevamo ipotizzato tre scenari per il dopo voto, quello della irresponsabilità, della stupidità e della saggezza. Data la fiducia che riponiamo da tempo su chi governa le istituzioni europee, l’ultimo lo proponevamo per puro completamento dell’esercizio, ben sapendo che non sarebbe stato in agenda nella settimana. Se scommessa doveva esserci, quello della stupidità era ciò su cui avremmo potuto puntare.
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Senza presente e senza futuro, con Roberto Romano, Sbilanciamoci.info, 14 luglio 2015
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La Germania è diventata il problema – economico e politico – d’Europa, con una strategia che deve fare paura a tutti.
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Grecia senza presente e senza futuro, con Roberto Romano, Inchiesta online, 14 luglio 2015
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http://www.inchiestaonline.it/economia/paolo-pini-e-roberto-romano-grecia-senza-presente-e-senza-futuro/
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Se l’orizzonte è il sistema tedesco, di Paolo Pini, Roberto Romano, 16.07.2015, il manifesto
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La suocera avrà capito le implicazioni dell’accordo raggiunto al vertice europeo di domenica tra Grecia
e Germania? Le suocere in verità sono molte, l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo e tutti
i paesi in cui vi è chi ancora immagina uno spazio politico ed economico per risolvere la crisi politica
ed economica, crisi istituzionale e di struttura, crisi di strategia che attraversa l’intero continente.
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Quali prospettive per la Grecia, e per l’Europa
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Affrontare il tema che mi appresto a discutere qui è come afferrare un mazzo di rose a mani nude all’altezza dello stelo. Vi è la certezza che in qualche modo ci si farà male e si sanguinerà. Il mazzo di rose è la Grecia, le spine sono la Grexit. La mano è mia, naturalmente.
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Quali prospettive per la Grecia, e per l’Europa, Micromega online, 16 luglio 2015
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Affrontare il tema che mi appresto a discutere qui è come afferrare un mazzo di rose a mani nude all’altezza dello stelo. Vi è la certezza che in qualche modo ci si farà male e si sanguinerà. Il mazzo di rose è la Grecia, le spine sono la Grexit. La mano è mia, naturalmente.
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La Grecia si salverà? E l’Europa è riformabile?, Economia e Politica, 22 luglio 2015
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Dopo l’ipotesi di accordo dell’Eurosummit e l’approvazione da parte del parlamento greco delle misure previste per iniziare la negoziazione sugli aiuti internazionali, il salvataggio greco è iniziato. Secondo alcuni, il governo Tsipras avrà margini di manovra affinché il terzo Memorandum non sia senza soluzione di continuità rispetto ai due precedenti. - See more at: http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/grecia-verso-una-lenta-agonia-ma-leuropa-e-ancora-riformabile/#sthash.Eod1MRMY.dpuf
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La Grecia si salverà? E l’Europa è riformabile?, Economia e Politica, 22 luglio 2015
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Dopo l’ipotesi di accordo dell’Eurosummit e l’approvazione da parte del parlamento greco delle misure previste per iniziare la negoziazione sugli aiuti internazionali, il salvataggio greco è iniziato. Secondo alcuni, il governo Tsipras avrà margini di manovra affinché il terzo Memorandum non sia senza soluzione di continuità rispetto ai due precedenti. - See more at: http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/grecia-verso-una-lenta-agonia-ma-leuropa-e-ancora-riformabile/#sthash.Eod1MRMY.dpuf
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Lettera all'Anvur su bando VQR 2011-2014, di Marcella Corsi, Paolo Pini, Marco Valente
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Gentile ANVUR,
come richiesto dalla pubblicazione sul vostro sito del Bando Provvisorio VQR 2011-2014 vi inoltriamo i nostri rilievi con la certezza che, avendone fatto richiesta, si userà la cortesia di informare gli scriventi circa l'uso che si è fatto dei loro contributi, eventualmente motivandone la mancata adozione.
Per comodità riassumiamo sinteticamente i principali punti critici sui quali riteniamo siano necessarie modifiche del testo, o che comunque crediamo richiedano approfondimenti:
1) Definizione, senza alcuna apparente motivazione operativa, del Bando VQR da parte di un Consiglio Direttivo temporaneamente composto da solo 3 dei 7 membri previsti nonostante la nomina imminente dei 4 consiglieri mancanti.
2) Raffinamento della classificazione per i prodotti di più alto livello e aumento della tolleranza per i prodotti peggiori, mancanti e frodi.
3) Impossibilità del confronto con la precedente VQR a causa delle modifiche apportate.
4) Impossibilità di calcolo di alcuni indicatori.
5) Indicatori basati su somme di valutazioni individuali, favorendo inspiegabilmente le grandi strutture ed i grandi enti.
6) Mancanza di logica nei criteri distributivi della quota premiale del FFO.
7) Immotivata ed ingannevole definizione di graduatorie.
8) Errori materiali presenti nel testo.
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Lettera all'Anvur su bando VQR 2011-2014, di Marcella Corsi, Paolo Pini, Marco Valente
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Gentile ANVUR,
come richiesto dalla pubblicazione sul vostro sito del Bando Provvisorio VQR 2011-2014 vi inoltriamo i nostri rilievi con la certezza che, avendone fatto richiesta, si userà la cortesia di informare gli scriventi circa l'uso che si è fatto dei loro contributi, eventualmente motivandone la mancata adozione.
Per comodità riassumiamo sinteticamente i principali punti critici sui quali riteniamo siano necessarie modifiche del testo, o che comunque crediamo richiedano approfondimenti:
1) Definizione, senza alcuna apparente motivazione operativa, del Bando VQR da parte di un Consiglio Direttivo temporaneamente composto da solo 3 dei 7 membri previsti nonostante la nomina imminente dei 4 consiglieri mancanti.
2) Raffinamento della classificazione per i prodotti di più alto livello e aumento della tolleranza per i prodotti peggiori, mancanti e frodi.
3) Impossibilità del confronto con la precedente VQR a causa delle modifiche apportate.
4) Impossibilità di calcolo di alcuni indicatori.
5) Indicatori basati su somme di valutazioni individuali, favorendo inspiegabilmente le grandi strutture ed i grandi enti.
6) Mancanza di logica nei criteri distributivi della quota premiale del FFO.
7) Immotivata ed ingannevole definizione di graduatorie.
8) Errori materiali presenti nel testo.
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Gentile ANVUR, ti scrivo (a proposito della VQR)
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È l’Europa, bellezza!, con Alessandro Somma, Micromega online, 29 luglio 2015
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Il Trattato di Lisbona del 2007, nella parte in cui elenca i fondamenti dell’Unione europea, menziona una formula carica di ambiguità: economia sociale di mercato. Molti ritengono che sia un richiamo al capitalismo dal volto umano, quindi a un ordine economico incompatibile con lo sconcertante epilogo della crisi del debito greco. Non è così: quella formula ha una lunga storia, tutta tedesca e tutta in linea con quanto avviene ad Atene. .....
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È l’Europa, bellezza!
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Il Trattato di Lisbona del 2007, nella parte in cui elenca i fondamenti dell’Unione europea, menziona una formula carica di ambiguità: economia sociale di mercato. Molti ritengono che sia un richiamo al capitalismo dal volto umano, quindi a un ordine economico incompatibile con lo sconcertante epilogo della crisi del debito greco. Non è così: quella formula ha una lunga storia, tutta tedesca e tutta in linea con quanto avviene ad Atene.
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Società Italiana degli Economisti - I motivi delle mie dimissioni
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Contrattazione, produttività, crescita. Ripensare gli obiettivi ed i metodi - gennaio 2013
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Lavoro, contrattazione, Europa. Per un cambio di rotta. Ediesse, Roma, 2013
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