Lavoro, contrattazione, Europa. Per un cambio di rotta. Ediesse, Roma, 2013

Un Patto sociale tra Produttori appare una chimera. Invocato da molti, per frenare il declino ventennale dell’economia italiana, trova nella politica nazionale e nei fautori dell’«austerità espansiva» in Europa i principali «sabotatori». Gli economisti avanzano varie proposte, le parti sociali sembrano almeno in parte disponibili al confronto, ma gli scenari possibili non sembrano prospettare soluzioni praticabili. Nel frattempo la quota del reddito da lavoro continua a diminuire: dal 1990 il lavoro ha perso circa 10 punti percentuali, la crescita della produttività è rallentata da metà anni ’90 e si è arrestata dal 2000, il gap tra produttività e salario reale è cresciuto; negli anni dell’euro ha prevalso la stazionarietà per salari e produttività, mentre è cresciuta l’occupazione precaria e mal retribuita. Ancora purtroppo si intende proseguire lungo una politica di flessibilità del mercato del lavoro, Occorre invece un cambiamento, in Italia ed in Europa, ed investire su lavoro stabile, retribuzioni e innovazione, tecnologica ed organizzativa, i principali fattori che possono far ripartire la crescita.
Paolo Pini, Lavoro, contrattazione, Europa. Per un cambio di rotta
prefazione di Mimmo Carrieri. Ediesse, Roma
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Epilogo. “Un governo è … per sempre, come un diamante” (benché insanguinato)
Al governo Letta è stata confermata in Parlamento la fiducia dalla sua “strana maggioranza”, dopo una crisi-farsa. La sua politica si muove in linea coerente con le politiche di austerità dell’Europa tecnocratica, ed il futuro semestre italiano nel 2014 non prospetta alcun cambio di rotta. Nel frattempo in Europa le politiche recessive proseguono e minano i deboli segnali di ripresa, ed in Italia, immolati all’immobilismo più che alla stabilità, “un governo è per sempre, … ed il paese può attendere!”
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