2 - ATTIVITA' DI RICERCA
(PRESSO QUALIFICATI ISTITUTI ITALIANI O STRANIERI)
01 aprile 2021-31 marzo 2024
Ricercatore a tempo determinato (b), M-PED/04 (Pedagogia sperimentale) presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Ferrara.
01 giugno 2015 - 31 marzo 2021
Assegnista di ricerca (M-PED/01) presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Ferrara, con il seguente programma di ricerca Metodologie e processi di costruzione della conoscenza: il ruolo della comunicazione visiva e multimediale”.
01 luglio 2018-15 settembre 2018
Attività di ricerca presso la Tokyo Metropolitan University (Minami-Osawa Campus, Tokyo) all’interno di un “Short-term exchange program for doctorate students” sul tema del Ruolo degli artefatti cognitivi nella digital education. Referente del progetto: Prof.ssa Sachiko Tanuma (s-tanuma@tmu.ac.jp).
01 luglio 2008 - 31maggio 2015
Assegnista di ricerca (M-PED/04) presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Ferrara, con il seguente programma di ricerca: Sistemi multimediali e interattivi: modelli e prototipi per la didattica universitaria e la formazione continua.
01 marzo 2006 – 28 febbraio 2008
Collaboratore ad attività di ricerca a tempo determinato (M-PED/04) presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, con il seguente programma: Sistemi multimediali e interattivi: modelli e prototipi per la didattica universitaria e la formazione continua.
1999 - 2006
Coordinatore scientifico del settore audiovisivo, Università di Ferrara.
L’attività svolta presso il C.A.R.I.D. (Centro di Ateneo per la Ricerca, l’Innovazione Didattica e l’Istruzione a Distanza, Università di Ferrara) ha avuto come finalità l’analisi dei processi di apprendimento multimediale, in ambienti didattici formali, attraverso l’impiego di testi audiovisivi, linguaggi e tecnologie multimediali e di rete. Ambito di analisi è stata l’attività didattica in modalità didattica non convenzionale (a distanza e mista) dell’università di Ferrara: tre corsi di laurea e diversi master e corsi di specializzazione.
3 - PARTECIPAZIONE, ORGANIZZAZIONE, DIREZIONE E COORDINAMENTO ATTIVITÀ DI GRUPPI DI RICERCA
(A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE)
ERASMUS+ Mobility presso l'Università di Valladolid, in Spagna (20.01.2024-02.02.2024). Obiettivo dell’attività svolta: verificare in che modo valutare la funzionalità del testo audiovisivo didattico attraverso la sinergia tra due aree di ricerca complementari: instructional design (ricercatori italiani) e psicologia cognitiva (ricercatori spagnoli). In modo particolare abbiamo potuto osservare in che modo il carico cognitivo può essere misurato attraverso tecniche oggettive.
2023 -- (ancora in essere). Partecipazione al progetto di ricerca Erasmus+ IDEATE_Inclusion and Diversity Education through Applied Design Thinking for Equity. 01.09.23- 28-02-2026 (30 months). Sviluppo e implementazione di un programma innovativo di formazione interdisciplinare su uguaglianza, diversità e inclusione da svolgere in tutte le università partner, basato sulla metodologia del pensiero creativo.
2023 -- (ancora in essere). Partecipazione al progetto di ricerca Erasmus (EDU-2023-EUR-UNIV Partnership for excellence) European Universities Alliance COLOURS - COLlaborative innOvative sUstainable Regional univerSities. Decreto Rettorale Rep. n. 1775/2024, prot. n. 261372 del 18 settembre 2024,
(dal 20-01-2024 al 02-02-2024) presso l’Università di Valladolid in Spagna (sedi di Valladolid e Segovia), nell’ambito del programma Erasmus + KA1.
(9-12 Dicembre 2022). ATTIVITÀ DI RICERCA SULLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI presso l’Università “Lucian Blaga” di Sibiu (Romania) per un totale di 15 ore. Riferito al progetto Erasmus+ 2021 GIFTED - Games and Inclusion For Teacher EDucation, 2021-1-IT02-KA220-SCH-000024512.
(2022 - ancora in essere). Progetto di ricerca: "Dall’osservazione psicopedagogica al profilo di funzionamento: il supporto dello Sportello Autismo di Ferrara alla progettazione dell’intervento didattico". UNITA' DI RICERCA: Giovanni Ganino, Tamara Zappaterra, Loredana La Vecchia. Capofila Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Ferrara, sede del Centro Territoriale di Supporto e dello Sportello Autismo, in partenariato con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Ferrara (bando ministeriale n. 0000089 del 20/10/2021), approvato e finanziato dal Ministero dell’Istruzione.
(2021 - ancora in essere). Partecipazione al PROGETTO DI RICERCA ERASMUS+ 2021 GIFTED - Games and Inclusion For Teacher EDucation, 2021-1-IT02-KA220-SCH-000024512. Unità di ricerca italiana: Giovanni Ganino, Loredana La Vecchia, Tamara Zappaterra. Durata progetto: 01-12-2021- 30-11-2024.
(2021 - 2023). Coordinamento dell’unità di ricerca italiana (Giovanni Ganino, Loredana La Vecchia, Tamara Zappaterra) del PROGETTO DI RICERCA ERASMUS+ PIECIT, Inclusive practices of creative and innovative teaching with ICT/LKT in schools of special difficulty. Numero del progetto: 2020-1-ES01-KA226-SCH095780. OID: E10169037. Istituzione capofila: Consorcio Campus Iberus, Saragozza, Spagna.
(Luglio 2018 – dicembre 2021). Partecipazione al gruppo di ricerca Arcoiris - Processi e Tecnologie della Conoscenza e della Formazione, diretto dalla prof.ssa Anita Gramigna, Università di Ferrara.
(Gennaio 2016 – 2020). Partecipazione al "Gruppo di lavoro" per conto dell'Università di Ferrara (prot. 8325 del 27.01.2016) del progetto di ricerca EDUOPEN, finanziato dal MIUR e finalizzato alla creazione di un portale italiano "per la diffusione dei MOOCs - Massive Online Open Courses e delle Open educational resources".
(Luglio 2016 – Marzo 2018). PARTECIPAZIONE AD UN GRUPPO DI RICERCA INTERNAZIONALE presso la Keio University (Tokyo), come ricercatore nell’ambito della Digital Education. La mia partecipazione al progetto dal titolo “Politico-anthropological study on Buddhism and animal-slaughter in plural religious sphere of contemporary Bhutan” (Grants-in-Aid for Scientific Research of JSPS – Japan Society for the Promotion of Science, Aprile 2015-Marzo 2018), coordinato dalla Prof.ssa Mari Miyamoto (miyamoto@kpe.biglobe.ne.jp) della Keio University di Tokyo, è stata rivolta alla individuazione di modalità di progettazione di artefatti multimediali (testi audiovisivi didattici sulle attività svolte dal gruppo di ricerca in Bhutan e in India) per uso didattico e scientifico.
(Gennaio 2016-Dicembre 2017). Direzione di un gruppo di ricerca internazionale sul tema, Relazione tra democrazia ed educazione, nell'ambito delle attività di ricerca del Laboratorio di Epistemologia della Formazione, diretto dalla prof.ssa Anita Gramigna (Università di Ferrara). Il progetto di ricerca ha dato origine al seguente testo: Ganino, G. (a cura di). Processi formativi di costruzione della democrazia. Esperienze nel mondo globale. Ferrara: Volta la carta, 2017. ISBN: 978-88-99302-12-2
(Novembre 2015 - Novembre 2017). PARTECIPAZIONE AL PROGETTO INTERNAZIONALE DI RICERCA ERASMUS+ BETTER-E (Better e-Learning for All) Erasmus+ KA2- Strategic Partnership for Adult Education, unità di ricerca dell’università di Ferrara coordinata dalla prof.ssa Anita Gramigna. Contract no.2015-1-TR01-KA204-021954.
4 - ISCRIZIONI A SOCIETA' SCIENTIFICHE
Socio Siel – Società Italiana di e-Learning
Socio MED - Associazione italiana media education
Socio Siref – Società italiana di ricerca educativa e formativa
Socio Sirem - Società italiana di ricerca sull’educazione mediale.
Socio Cirped - Centro italiano di ricerca pedagogica
Socio SIPES - Società italiana di pedagogia speciale
Progetto di ricerca per il FAR 2010 - Abstract:
“La politica di coesione dell’U.E. e la strategia Europa 2020”
1. Obiettivi e contenuto del progetto
In occasione del Consiglio europeo che si è svolto a Bruxelles a metà giugno del 2010, i leader europei hanno adottato la nuova strategia decennale per l'occupazione e la crescita, denominata “Europa 2020”, la quale – oltre a promuovere la realizzazione di riforme strutturali da parte degli Stati membri – comporterà anche una rivisitazione del ruolo e della collocazione dell’attuale politica di coesione economica, sociale e territoriale nell’ambito delle politiche comunitarie a partire dal 2013.
D’altro canto, ancora una volta l’Italia si dimostra un paese con una capacità di realizzazione dei progetti di sviluppo cofinanziati dall’U.E., mediante i fondi strutturali, molto limitata: alla fine del 2009, infatti, erano stati impegnati solo 10 mld. di euro, rispetto ai 60 in programma per il settennio 2007-2013, e ne erano stati pagati ancora meno, cioè circa 4,6 mld. che costituisce un ammontare inferiore a un decimo della complessiva disponibilità finanziaria.
Alla luce di tali esiti e dei connessi elementi di valutazione critica pare del tutto opportuno svolgere un progetto di ricerca, di durata pluriennale, con il quale perseguire i seguenti obiettivi:
a) verificare dalla metà del periodo in poi l’effettiva attuazione della politica di coesione economica, sociale e territoriale nel periodo di programmazione 2007-2013, a livello nazionale e regionale, nonché le prospettive di realizzazione che si presentano per la seconda parte del periodo;
b) definire in modo chiaro ed univoco l’effettivo impatto che produrrà l’adozione e il perseguimento della strategia “Europa 2020” sul ruolo, i contenuti e le risorse finanziarie attribuite alla futura politica di coesione dell’UE, soprattutto a livello italiano;
c) seguire da vicino il dibattito già da qualche tempo avviato, sia sul piano istituzionale che su quello strettamente scientifico , circa le prospettive che si presentano per la politica di coesione dopo il 2013 a livello europeo, anche in seguito all’eventuale riforma del bilancio e del sistema di finanziamento della UE.
In tal modo si presume di poter fornire un contributo di tipo conoscitivo tutt’altro che trascurabile ai fini dell’impostazione in modo più coerente dei nuovi programmi di sviluppo che le Amministrazioni pubbliche decentrate del nostro paese dovranno predisporre per riuscire a usufruire pienamente del cofinanziamento comunitario.
Il conseguimento di questi rilevanti, quanto impegnativi obiettivi implica la realizzazione di un progetto di ricerca di durata pluriennale, cioè dall’anno 2010 al 2013, articolato in 3 sottoprogetti, vale a dire uno per ciascuno degli obiettivi in precedenza stabiliti, chiaramente quanto strettamente connessi tra loro, sia dal punto di vista logico che da quello temporale:
- Sottoprogetto 1: Verifica dell’attuazione in Italia della politica di coesione 2007-2013 a metà periodo e delle prospettive di successiva realizzazione;
- Sottoprogetto 2: Definizione delle implicazioni derivanti dalla strategia “Europa 2020” sulla futura politica di coesione dell’UE a livello europeo;
- Sottoprogetto 3: Sviluppo e principali conclusioni del dibattito scientifico ed istituzionale sulla prossima riforma della politica di coesione;
2. Soggetti coinvolti nel progetto
Per la realizzazione del progetto si prevede di costituire un gruppo di lavoro nell’ambito del Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità europee di cui il proponente è direttore pro tempore, formato da vari esperti della materia; esso dovrebbe poter usufruire della collaborazione da parte delle competenti strutture pubbliche, tra cui in particolare il Dipartimento delle Politiche per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico, mediante una tempestiva fornitura della necessaria documentazione statistico-amministrativa a livello di singole regioni.
3. Tempi previsti per la realizzazione del progetto
Dal punto di vista operativo, il conseguimento degli obiettivi stabiliti e la realizzazione dei corrispondenti sottoprogetti richiedono un’articolazione temporale che può essere così illustrata:
i) a.a. 2010-11: svolgimento completo del sottoprogetto a) e svolgimento parziale del sottoprogetto b);
ii) a.a. 2011-12: completamento del sottoprogetto b) e svolgimento parziale del sottoprogetto c);
iii) a.a. 2012-13: completamento del sottoprogetto c) e valutazione complessiva dei risultati conseguiti nell’ambito del progetto.
In altre parole, il progetto complessivo ha una durata pluriennale, ma ne è prevista una scomposizione annuale in funzione dell’acquisizione dell’indispensabile documentazione circa la graduale realizzazione dei vari progetti di sviluppo.
D’altro canto, il percorso così delineato sembra risultare del tutto congruo rispetto alla presumibile esigenza delle Amministrazioni pubbliche nazionali, nonché dei soggetti privati coinvolti nell’implementazione della politica di coesione, presente e futura, di acquisire e disporre con un certo anticipo temporale degli elementi informativi necessari per impostare ed attuare le procedure previste dalla normativa comunitaria per passare dall’attuale programmazione della politica di coesione della UE alla prossima, riducendo almeno parzialmente le difficoltà finora incontrate in tale passaggio evolutivo.
4. Benefici attesi
I benefici che ci si potrebbe attendere dalla realizzazione del progetto svolto nell’ambito dell’attività di ricerca del CDE dell’Università di Ferrara a favore del contesto socio-economico nel quale esso pera, possono essere individuati nei seguenti:
- da un lato, in una valutazione del monitoraggio particolarmente tempestiva circa il procedimento di erogazione delle spese a favore dei soggetti destinatari che verrà realizzato durante il periodo 2007-2013;
- dall’altro, in una notevole ricaduta sulle Amministrazioni pubbliche interessate, sottoforma di una più elevata dotazione di risorse finanziarie che potrebbero essere attribuite al nostro paese per il prossimo periodo di programmazione, cioè dopo il 2013, grazie al previsto riparto della riserva di efficienza (e di efficacia).
Progetto di ricerca per il FAR 2011 - Abstract:
Progetto “Governance dei livelli di governo per un coordinamento delle misure economico-finanziarie per le PMI”
In una ricerca, condotta qualche anno addietro e presentata in occasione di una Conferenza internazionale (il cui testo è stato recentemente pubblicato; cfr. Bruzzo, 2011), si è pervenuti a evidenziare vari risultati in merito ai contributi e agli incentivi finanziari erogati in Italia a favore delle PMI da parte dei competenti organismi pubblici, tra cui l’elevata numerosità delle misure assunte, senza però alcun adeguato coordinamento e talvolta anche in sovrapposizione tra loro. Infatti, nonostante il decentramento istituzionale e amministrativo conseguente alla riforma della Costituzione avvenuto dall’inizio del decennio scorso o, forse, proprio in seguito a tale riforma, i ministeri governativi operano in ambiti di competenza concorrente con le Regioni, così come gli Enti decentrati assumono iniziative non sempre riconducibili a un organico disegno programmatico come quello cui dovrebbe provvedere la Regione nella sua veste di Ente d’indirizzo, programmazione e coordinamento, quantomeno sul proprio territorio regionale.
Conseguentemente, il progetto rappresenta un’ideale continuazione di quello studio, e consiste in un primo tentativo di effettuare una ricognizione delle numerose misure d’incentivazione finanziaria, adottate ai vari livelli di governo operanti nel nostro paese e destinate a ricadere su una determinata porzione del territorio regionale, attraverso anche il consolidamento per settori d’intervento delle risorse stanziate dagli enti che verranno effettivamente considerati.
In altre parole, il progetto è finalizzato a verificare le modalità concrete mediante le quali pervenire ad un maggior coordinamento delle vigenti misure di politica economico-finanziaria, attivando le possibili forme di governance tra le Amministrazioni pubbliche coinvolte, a livello nazionale (ministeri), regionale (Amministrazione regionale ed eventuali sue Agenzie) e locale (Provincia e Camera di Commercio, nonché Fondazioni bancarie), all’evidente fine di migliorare l’efficacia di tali interventi, eliminando possibili duplicazioni e favorendo invece il rafforzamento dell’impatto sul territorio delle scarse risorse finanziarie disponibili, soprattutto nella fase di particolari difficoltà congiunturali che sembrano destinate a prolungarsi per molto tempo ancora.
Poiché fra tali misure figurano anche quelle assunte nell’ambito della politica di coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea per il periodo di programmazione 2007-2013, si verificherà la possibilità di anticipare l’attivazione già nel biennio rimanente (2012-2013), la nuova formula proposta dalla Commissione europea per il periodo 2014-2020, vale a dire il “contratto di partenariato”, sebbene la bozza di normativa recentemente diffusa preveda che quello debba essere applicato ad un livello superiore, cioè fra la stessa Commissione e i singoli Stati membri. In altre parole, si tratterebbe di replicare a livello locale l’assunzione di reciproci impegni in modo ufficiale, al di là di quanto possa avvenire sulla base di modalità informali e non ufficiali.
Come campo d’indagine ci si riferirà agli incentivi destinati alle PMI in vari ambiti (dall’acquisto di macchinari all’innovazione tecnologica, ecc.), mentre come area territoriale di riferimento s’intende considerare la provincia di Ferrara, non solo al fine di potersi avvalere dell’auspicata collaborazione da parte dei competenti uffici delle Istituzioni operanti localmente, ma anche perché in tale contesto istituzionale si rinvengono concreti esempi di coordinamento attraverso l’istituzione di vari organismi (ad esempio, l’Associazione per l’Innovazione) e sedi di concertazione (ad esempio, la Consulta provinciale per l’economia e il lavoro), sia fra le stesse Amministrazioni locali sia con le varie organizzazioni rappresentative degli operatori economici privati. Le diverse misure saranno valutate in termini sia di efficacia realizzata che di potenziali futuri benefici.
Riferimenti bibliografici:
- Bruzzo A. (2011), “Public Policies for Italian SMEs: Instruments, Results and Current Trends”, in G. Calcagnini, I. Favaretto (eds.), The Economics of Small Business. An International Perspective, Physica-Verlag, Berlin-Heidelberg, pp. 81-100.
-Mattei J. (2008) “VC Managers, Incentive Schemes and Transitioning Economies”, in International Review of Business Research Papers, vol. 4, n.1, pp. 233-248, January.