Skip to main content
Giornata di studi a cura di Paolo Bolpagni e Davide Turrini (20 aprile 2024, ore 10.15, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca)
Seminario e tavoli di approfondimento sul tema "Design per la sopravvivenza", a cura di L. Pietroni, D. Turrini, J. Mascitti, M. Manfra, 14-15 dicembre 2023, Scuola di Ateneo Architettura e Design dell’Università di Camerino, Polo S.... more
Seminario e tavoli di approfondimento sul tema "Design per la sopravvivenza", a cura di L. Pietroni, D. Turrini, J. Mascitti, M. Manfra, 14-15 dicembre 2023, Scuola di Ateneo Architettura e Design dell’Università di Camerino, Polo S. Angelo Magno, Viale della Rimembranza, Ascoli Piceno
Master di I e II livello, seconda edizione, Università degli Studi di Ferrara
Il pomeriggio di studi (9 marzo 2023, ore 17.00, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca) affronta temi come le relazioni politiche e culturali dell’Italia nel dopoguerra, le reti internazionali che vedono coinvolti artisti e... more
Il pomeriggio di studi (9 marzo 2023, ore 17.00, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca) affronta temi come le relazioni politiche e culturali dell’Italia nel dopoguerra, le reti internazionali che vedono coinvolti artisti e designers di particolare rilievo e la storia di manifatture di pregio, in parte attive ancora oggi. L’incontro, caratterizzato da un forte taglio interdisciplinare, è organizzato dalla Fondazione Ragghianti in collaborazione con il progetto di ricerca VO Project – La Voce degli Oggetti, finanziato dal Dipartimento di Design del Politecnico di Milano.
Progetto scientifico del convegno "Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari", Lucca, 4 novembre 2022, promosso dalla Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca. In collaborazione con Davide Fornari e... more
Progetto scientifico del convegno "Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari", Lucca, 4 novembre 2022, promosso dalla Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca.
In collaborazione con Davide Fornari e Daniela Smalzi.
La conferenza, promossa e organizzata dalla Fondazione Pistoia Musei - Palazzo de' Rossi, approfondisce le molteplici esperienze e i diversi approcci creativi che hanno definito il contributo toscano alla storia del design nella seconda... more
La conferenza, promossa e organizzata dalla Fondazione Pistoia Musei - Palazzo de' Rossi, approfondisce le molteplici esperienze e i diversi approcci creativi che hanno definito il contributo toscano alla storia del design nella seconda metà del Novecento, indagando le feconde intersezioni disciplinari con l'universo dell'arte, della cultura visiva e della fotografia, tra rinnovate attenzioni per il lavoro artigianale e progettualità eversive del contro-design radicale.
Research Interests:
Presentazione dei primi risultati del progetto di ricerca e progettazione condivisa relativo al Parco Urbano Rospigliosi nell'ambito della convenzione di ricerca siglata nel 2021 tra Comune di Lamporecchio, Università degli Studi di... more
Presentazione dei primi risultati del progetto di ricerca e progettazione condivisa relativo al Parco Urbano Rospigliosi nell'ambito della convenzione di ricerca siglata nel 2021 tra Comune di Lamporecchio, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Ferrara.
Per completare il percorso iniziato con il numero del 2023, riservato alla messa a punto di una nuova idea di museo (1934-1964), la rivista annuale Opus Incertum dedica il numero del 2024 all’allestimento temporaneo (esposizioni, rassegne... more
Per completare il percorso iniziato con il numero del 2023, riservato alla messa a punto di una nuova idea di museo (1934-1964), la rivista annuale Opus Incertum dedica il numero del 2024 all’allestimento temporaneo (esposizioni, rassegne e fiere in un periodo compreso tra il 1951 e il 1992) nella sua accezione di progetto multiscalare – ovvero che implica approcci a scale diverse, dal singolo dettaglio alla definizione dello spazio espositivo –, e multidisciplinare, inteso come attinente sia ai tradizionali campi dell’arte, dell’architettura e del design, sia alle più innovative tecniche di comunicazione multimediali e performative, in una proficua ibridazione di approcci e statuti.

To continue in the path begun with the 2023 issue, focused on the development of a new idea of the museum (1934-1964), the annual journal Opus Incertum dedicates the 2024 issue to the temporary display (exhibitions, periodic events and fairs in a period between 1951 and 1992) as a multi-scale project – i.e. implying approaches at different scales, from the smallest detail to the definition of the exhibition space – as well as a multidisciplinary one, understood as pertaining both to the traditional fields of art, architecture and design, as well as to the most innovative multimedia and performative communication techniques, in a fruitful hybridization of approaches and statutes.
Intervento al convegno "Italy at Work: the Italian Lifestyle on Display", Milano, 29 novembre – 1 dicembre 2022, promosso da Politecnico di Milano. Coordinamento scientifico: Paola Cordera. Intervento in collaborazione con Emanuela... more
Intervento al convegno "Italy at Work: the Italian Lifestyle on Display", Milano, 29 novembre – 1 dicembre  2022, promosso da Politecnico di Milano.
Coordinamento scientifico: Paola Cordera.
Intervento in collaborazione con Emanuela Ferretti e Lorenzo Mingardi.
Intervento al convegno "Mostre fotografiche in Italia negli anni Settanta: spazi, dialoghi, narrazioni", Parma, 24-25 novembre 2022, promosso dall'Università degli Studi di Parma e da CSAC Parma. Responsabili scientifiche: Alessandra... more
Intervento al convegno "Mostre fotografiche in Italia negli anni Settanta: spazi, dialoghi, narrazioni", Parma, 24-25 novembre 2022, promosso dall'Università degli Studi di Parma e da CSAC Parma.
Responsabili scientifiche: Alessandra Acocella, Cristina Casero.
Intervento in collaborazione con Elisabetta Trincherini.
Intervento al convegno "Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983. Olivetti identities. Spaces and languages", Ferrara-Venezia-Bologna, 12-14 dicembre 2019, promosso dall'Università degli Studi di Ferrara, da ECAL/Ecole cantonale... more
Intervento al convegno "Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983. Olivetti identities. Spaces and languages", Ferrara-Venezia-Bologna, 12-14 dicembre 2019, promosso dall'Università degli Studi di Ferrara, da ECAL/Ecole cantonale d'art de Lausanne e dall'Università Iuav di Venezia.
Responsabili scientifici: Davide Fornari, Davide Turrini.
Il convegno ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, concentrandosi sugli spazi (negozi, allestimenti commerciali e mostre) e sui linguaggi (la comunicazione visiva, il design dell'interazione, le attività formative, culturali e commerciali).
Intervento al convegno "Ground(s). Mapping, designing and caring: towards a convivial society", Bologna, 10 dicembre 2021. In collaborazione con Marco Manfra. Convegno organizzato da Alma Mater Studiorum - University of Bologna, in... more
Intervento al convegno "Ground(s). Mapping, designing and caring: towards a convivial society", Bologna, 10 dicembre 2021. In collaborazione con Marco Manfra. Convegno organizzato da Alma Mater Studiorum - University of Bologna, in collaborazione con CPCL - International journal of creative practices in cities and landscapes.
Intervento al convegno "Virtual models and scientific value", Berlino, 7-8 novembre 2018. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla Technische Universitat di Berlino, in collaborazione con la Ecole pratique des... more
Intervento al convegno "Virtual models and scientific value", Berlino, 7-8 novembre 2018. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla Technische Universitat di Berlino, in collaborazione con la Ecole pratique des hautes études di Parigi e con il Laboratorio MAP del Centre National de la Recherche Scientifique di Marsiglia.
Intervento al convegno "Disegni, modelli, architettura, storia dell'arte: lo studio storico e la restituzione virtuale nell'era delle digital humanities", Firenze-Vinci, 19-20 ottobre 2017. Convegno organizzato dalla Scuola di Dottorato... more
Intervento al convegno "Disegni, modelli, architettura, storia dell'arte: lo studio storico e la restituzione virtuale nell'era delle digital humanities", Firenze-Vinci, 19-20 ottobre 2017. Convegno organizzato dalla Scuola di Dottorato di Ricerca in Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con la Ecole pratique des hautes études di Parigi e con il Laboratorio MAP del Centre National de la Recherche Scientifique di Marsiglia.
Intervento al convegno "Dessins, modèles, architecture, histoire de l’art : l’étude historique et la restitution d’hypothèses à l’âge du numérique", Parigi, 24-25 novembre 2015. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno... more
Intervento al convegno "Dessins, modèles, architecture, histoire de l’art : l’étude historique et la restitution d’hypothèses à l’âge du numérique", Parigi, 24-25 novembre 2015. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla  Ecole pratique des hautes études di Parigi e dal Laboratorio MAP del Centre National de la Recherche Scientifique di Marsiglia.
Intervento al convegno "Archivi in Toscana. Fare rete, sfidare il futuro", Firenze, 29-30 gennaio 2015. In collaborazione con Elisabetta Bettio. Convegno organizzato dal MIBACT - Soprintendenza Archivistica per la Tosca e dalla Regione... more
Intervento al convegno "Archivi in Toscana. Fare rete, sfidare il futuro", Firenze, 29-30 gennaio 2015. In collaborazione con Elisabetta Bettio. Convegno organizzato dal MIBACT - Soprintendenza Archivistica per la Tosca e dalla Regione Toscana in collaborazione con Scuola Normale Superiore di Pisa e Fondazione Primo Conti.
After a phase of separation between architecture and design, what we can see nowadays is a reverse movement. The large architecture firms, on the verge of becoming headquarters for the field of the archistars, have begun to design objects... more
After a phase of separation between architecture and design, what we can see nowadays is a reverse movement. The large architecture firms, on the verge of becoming headquarters for the field of the archistars, have begun to design objects and equipment for the home, the city and the individual, in collaboration with big companies. Objects that mimic forms and approaches of architecture, according to the criteria of authorship, can be considered symptoms of different attitudes: the ever- present need to maintain an open and circular relationship between the scales of architecture and design according to the lesson of the «masters» or, more pragmatically, the response to market pressures that push for an expansion of the brand on the two levels. The paper sets out to explore these dynamics through a first survey of the relationships between architecture and design in the studios of renowned designers, with the aim of posing questions rather than providing answers, highlighting short circuits, and drawing up a scenario for the present.
Riconoscendo le logiche attuali della periferizzazione dinamica e praticando le strategie progettuali collaborative ad essa connaturate è possibile migliorare le condizioni di isolamento e discriminazione socio-economica vissute da chi... more
Riconoscendo le logiche attuali della periferizzazione dinamica e praticando le strategie progettuali collaborative ad essa connaturate è possibile migliorare le condizioni di isolamento e discriminazione socio-economica vissute da chi abita in contesti di marginalità. Questo contributo è volto a selezionare e analizzare casi in proposito particolarmente significativi, approdando alla sintesi di modelli di intervento articolati e multiscalari affinché le periferie si possano trasformare progressivamente in nuovi baricentri pregnanti di significati vitali.

By recognizing the current logic of dynamic peripheralization and practicing the related collaborative design strategies, it is possible to improve the conditions of socio-economic isolation and discrimination experienced by those who live in marginalized contexts. This contribution is aimed at selecting and analyzing significant case studies in this regard, reaching the synthesis of articulated and multiscalar intervention models so that the peripheries can progressively be transformed into new centers of gravity pregnant with vital meanings.

V. 11 N. 1 -  2021
MD Journal
ISBN (print): 978-88-85885-11-0
ISSN (online): 2531-9477
The field of digital humanities incorporates several disciplines, united at the cross-over between computer science and the arts, as well as by the aims of digital preservation, study, and dissemination of works of literature, art, and... more
The field of digital humanities incorporates several disciplines, united at the cross-over between computer science and the arts, as well as by the aims of digital preservation, study, and dissemination of works of literature, art, and architecture. In this context, through the presentation of case studies curated by the authors, this contribution intends to share the approach and the research process for three-dimensional modelling designed to enhance appreciation of cultural heritage. This process extends from the selection and analysis of historic documents through to exhibition and interaction design for displaying, incorporating a wide range of advanced digital techniques that permit the analysis, management, and sharing of complex images and information from different spheres of knowledge in an integrated way.
La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e... more
La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e commerciali per tutti gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle realizzazioni contrassegnate da veri e propri marchi dedicati del design in pietra come Skipper, Up & Up, Casigliani, Ultima Edizione e Primapietra. Centrale per questo fenomeno è l’esperienza culturale e operativa di Officina, che nasce a Pietrasanta e si sviluppa in una prospettiva di contatti internazionali in cui si intrecciano le storie personali di Erminio Cidonio ‐ a capo della sede apuo‐versiliese della multinazionale dei lapidei Henraux per tutti gli anni ’60 ‐ con quella di artisti, designer, galleristi e critici militanti come Pier Carlo Santini. Nel contesto che si delinea a partire dalle sperimentazioni di Officina prendono avvio singoli percorsi progettuali, più o meno fertili, ma in ogni caso di importantissimo valore, come quelli di Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Mario Bellini, dei Castiglioni, di Tobia Scarpa e molti altri, che portano a consistenti risultati in termini di innovazione formale e tecnologica del prodotto in pietra e che ancora oggi rappresentano un riferimento metodologico e operativo per le ricerche presenti e future sul design dell’oggetto litico. Di questo vitale scenario, sospeso ‐ in una positiva ambiguità ‐ tra arte e design, Santini è protagonista indiscusso. Il suo ruolo si esplica su più fronti; il critico agisce da stimolo per innescare processi di innovazione, da referente per focalizzare i gradi di avanzamento e i bilanci delle sperimentazioni e da comunicatore per presentare e diffondere i risultati di tale stagione creativa. Attraverso fonti edite e inedite l’articolo intende ricostruire la sfaccettata figura di Pier Carlo Santini, delle sue idee e dei suoi contributi, in relazione agli altri protagonisti e agli artefatti del design litico della seconda metà del Novecento.
The history of Italian stone design is complex and multifaceted; it has never been recalled in an structured way so far, even if it moved from Modern age into Contemporaneity being appreciated for the richness of its works and authors as... more
The history of Italian stone design is complex and multifaceted; it has never been recalled in an structured way so far, even if it moved from Modern age into Contemporaneity being appreciated for the richness of its works and authors as well as for its peculiar and somehow dissimilar aspects. Intriguing industrial experimentations on stone between the 1960s and the 1980s flowed into the 1990s minimalism and, at the beginning of the 3rd millennium, gave this material multiple characterizations both in projects and in products, and a balance of all this is yet to be written. This essay concentrates on two exhibitions linked to two different moments of research and debate that are essential to understand the current scenario of stone design / La storia del design litico italiano è problematica e sfaccettata; mai fino ad ora ricostruita in modo sistematico, essa attraversa la modernità e arriva all’epoca contemporanea caratterizzandosi per la ricchezza di opere e autori, nonché per i molteplici aspetti peculiari e per certi versi contraddittori. La sedimentazione delle fervide sperimentazioni industriali applicate alla pietra sviluppate tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso, nelle esperienze del design minimalista dei ’90, consegna ai materiali lapidei in avvio del terzo millennio una molteplicità di declinazioni progettuali e produttive, rispetto alle quali un bilancio complessivo deve ancora essere scritto. Il contributo si concentra su due eventi espositivi, connessi ad altrettanti momenti di dibattito e ricerca, determinanti per comprendere lo scenario attuale del design in pietra.
Una parte consistente della poliedrica attività progettuale di Carlo Mollino si esplica nell’architettura d’interni e nel design di mobili e complementi d’arredo dove i materiali litici sono protagonisti; il processo creativo... more
Una parte consistente della poliedrica attività progettuale di Carlo Mollino si esplica nell’architettura d’interni e nel design di mobili e complementi d’arredo dove i materiali litici sono protagonisti; il processo creativo dell’architetto torinese è decisamente sperimentale e si radica, con pragmatismo, in complesse e innovative ricerche che riguardano la materia e le tecnologie costruttive. Tutto ciò sullo sfondo di una concezione che vede prevalere l’arte e l’artigianato sull’industria, la libertà espressiva sulla norma unificante, la proiezione “utopica” del singolo sulla ragione collettiva, in un approccio al contempo visionario e operativo che l’articolo indaga a partire dalle affermazioni dello stesso Mollino sui caratteri dello spazio domestico e del design.
Nel campo applicativo dei lapidei per l’architettura e il design i processi di innovazione tecnologica che si sono susseguiti dagli anni ’20 del Novecento a oggi hanno fornito spunti creativi e strumenti produttivi articolati e complessi... more
Nel campo applicativo dei lapidei per l’architettura e il design i processi di innovazione tecnologica che si sono susseguiti dagli anni ’20 del Novecento a oggi hanno fornito spunti creativi e strumenti produttivi articolati e complessi ad una fervida cultura progettuale. Se, per il “design litico”, il passaggio dalle arti decorative all’industria all’inizio del XX secolo non significa un superamento totale di una realtà in favore dell’altra, ma un continuo processo di andata e ritorno tra dinamiche ideative ed esecutive sempre compresenti, così anche in apertura del nuovo millennio marmi e pietre assumono configurazioni formali e costruttive che si muovono costantemente tra arte, artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita, parzialmente o totalmente automatizzata; tra “artigianato anonimo”, totale controllo autoriale del progetto o creatività di equipe. L’articolo propone un’analisi critica di tale scenario condotta attraverso alcuni casi studio significativi di elementi costruttivi in pietra naturale e ricomposta.
Manuel Aires Mateus, protagonista dell’architettura portoghese contemporanea, ha firmato nel 2012 una nuova collezione di elementi tecnici in pietra naturale per il bagno che sembra materializzare appieno l’idea di “misura” del design,... more
Manuel Aires Mateus, protagonista dell’architettura portoghese contemporanea, ha firmato nel 2012 una nuova collezione di elementi tecnici in pietra naturale per il bagno che sembra materializzare appieno l’idea di “misura” del design, identificata da Alvaro Siza nella “disponibilità a stabilire relazioni”; la serie, denominata Escavo, è stata sviluppata in contatto diretto con le filiere di trasformazione più aggiornata dei materiali lapidei. Dalla serie di elementi allo spazio del bagno, per Mateus il design di prodotto si integra organicamente con l’interior design, approdando ad un concetto di total design dell’ambiente in pietra dedicato all’igiene e alla cura del corpo. Davide Turrini ha curato l’art direction della collezione e restituisce nell’articolo una visione critica del progetto documentata con iconografia originale inedita.
Da tempo Davide Turrini dedica un'attenzione critica specifica, testimoniata da numerose pubblicazioni, all'architettura di Manuel e Francisco Aires Mateus. In questo articolo, contenuto in un numero monografico della rivista Costruire in... more
Da tempo Davide Turrini dedica un'attenzione critica specifica, testimoniata da numerose pubblicazioni, all'architettura di Manuel e Francisco Aires Mateus. In questo articolo, contenuto in un numero monografico della rivista Costruire in Laterizio sull'architettura d'interni, analizza e inquadra criticamente la recente realizzazione di Casa No Tempo, peculiare per il pavimento totalizzante in elementi di cotto non stuccati. Anche i pavimenti in laterizio sono un tema costante della ricerca dell'autore.
Alongside Teaching and Research, Italian universities are also committed to Public Engagement activities featuring teaching and cultural initiatives for a non-academic audience. At the University of Ferrara, this commitment was translated... more
Alongside Teaching and Research, Italian universities are also committed to Public Engagement activities featuring teaching and cultural initiatives for a non-academic audience. At the University of Ferrara, this commitment was translated into an exhibition in April 2019, originating from a virtuous union of cultural heritage and teaching activities. The creation of the "Natura Naturata" exhibition involved the synthesis of taught courses and research by the University of Ferrara's Industrial Product Design students together with their teachers, in collaboration with librarians. In the Product Design 2 Workshop, students develop exhibition projects, starting from the curatorial concept, through the construction, up to the graphic-communicative aspects and the creation of information and teaching tools. The exhibition was created based on the study of rules used to properly protect library assets so that students could gain specific skills for the preparation of bibliographic exhibitions. It took shape in the Chemistry and Life Sciences Library Santa Maria delle Grazie to emphasize the importance of the University's tangible and intangible cultural heritage with the intention of conveying the 'world' of library collections-and also the University's historical and architectural heritage-to students, scholars, and citizens.
Alongside Teaching and Research, Italian universities are also committed to Public Engagement activities featuring teaching and cultural initiatives for a non-academic audience. At the University of Ferrara, this commitment was translated... more
Alongside Teaching and Research, Italian universities are also committed to Public Engagement activities featuring teaching and cultural initiatives for a non-academic audience. At the University of Ferrara, this commitment was translated into an exhibition in April 2019, originating from a virtuous union of cultural heritage and teaching activities. The creation of the “Natura Naturata” exhibition involved the synthesis of taught courses and research by the University of Ferrara's Industrial Product Design students together with their teachers, in collaboration with librarians. In the Product Design 2 Workshop, students develop exhibition projects, starting from the curatorial concept, through the construction, up to the graphic-communicative aspects and the creation of information and teaching tools. The exhibition was created
based on the study of rules used to properly protect library assets so that students could gain specific skills for the preparation of bibliographic exhibitions. It took shape in the Chemistry and Life Sciences Library Santa Maria delle Grazie to emphasize the importance of the University's tangible and intangible cultural heritage with the intention of conveying the 'world' of library collections – and also the University's historical and architectural heritage - to students, scholars, and citizens.
Promoted in the first half of the twentieth century by designers such as Richard Buckminster Fuller and Ralph Erskine, ecodesign has been configured as an operative socio-environmental approach in the last decades of the century under the... more
Promoted in the first half of the twentieth century by designers such as Richard Buckminster Fuller and Ralph Erskine, ecodesign has been configured as an operative socio-environmental approach in the last decades of the century under the impulse of programs and international actions related to sustainable development, also thanks to the contribution of numerous theoreticians in the United States of America and Europe. Today ecodesign is a truly interdisciplinary planning criterion featuring diversified and multi-scale application scenarios, as well as operating methods that employ the configuration of architectures, systems and products throughout their entire life cycle.
The contribution proposed for the call identifies and provides a critical interpretation of the thought and work of theoreticians and true ecodesigners, and more generally of holistic views related to sustainable economic, socio-environmental and productive scenarios. This will create an excursus of virtuous views and correct design practices which serve to help understand the complexity of contemporary scenarios and intervene on the same, starting from figures like Emilio Ambasz, Henri Lefebvre, Victor Papanek, Paolo Soleri and John Thackara, in addition to economists such as Ernst Friedrich Schumacher, philosophers such as Serge Latouche and exponents of systems theories such as Fritjof Capra.
The essay will be a stimulus for the use of intangible tools on the one hand, intended as intellectual reflections and cultural processes, and tangible on the other, intended as operational methods and products, which contemporary man can use to relate to the biosphere according to a participatory, respectful and empathetic approach, which has by now become essential.
In a blend of playful provocation, radical protest and early ecological awareness, cardboard design developed between the 1960s and the 1990s as a frugal alternative to the aesthetics and materials of modernity and post-modernity. In the... more
In a blend of playful provocation, radical protest and early ecological awareness, cardboard design developed between the 1960s and the 1990s as a frugal alternative to the aesthetics and materials of modernity and post-modernity. In the third millennium this conveys important messages connected to the sustainability of productive processes. In most cases, designing and making cardboard objects means activating short and circular production chains, where the authorship of the project not overpowers the functional and participatory value of the program. Through structural forms, simply made by folding or layering, the  ecological advantage of the material, today obtained by recycling waste or from the controlled use of natural resources, is increased by light techniques that are mostly reversible. Thus cardboard becomes a metaphor for sustainability and, thanks to its inherent suitability for educational purposes, is a preferred instrument for raising awareness and activating responsibility with regard to environmental and social issues.

in "Design for next", proceedings of the 12th EAD Conference in Rome, edited by L. Di Lucchio, L. Imbesi, P. Atkinson
On the backdrop of technological updating processes that have been characteristic of the industry of stone manufacturing machinery in the last decades, it is possible to detect an impressive tendency towards product innovation based on... more
On the backdrop of technological updating processes that have been characteristic of the industry of stone manufacturing machinery in the last decades, it is possible to detect an impressive tendency towards product innovation based on the continuous thinning of slabs and on never-seen-before processes of creative re-thinking of surfaces. Nowadays drilled stone plates, extra-thin slabs exalting the translucence of some litotypes, stone skins refined with laser or water jet tools can express new technological potentiality, regarding language and sensorial stimulation, in relationship with the demand of the contemporary interior design in which stone materials find a renovated major role based on the axiom “creativity through naturalness”. The contribution, through a careful critical analysis of the most advanced creative, productive and merchandising trends, will reflect the current image of a material – stone - characterized by a multi-faceted identity, becoming a synonym of innovation and new expressive and emotional opportunities.
Key-contents of this essay are: stone surfaces, design and form finding, file to factory and mass customization, digital fabrication, innovative materials and surfaces, technology transfer.
Catalogo della mostra allestita al Museo della Ceramica di Mondovì. Design in Richard-Ginori dal 1930 al 1979 attraverso i progetti di Gio Ponti, Giovanni Gariboldi, Joe Colombo e Ambrogio Pozzi, Antonia Campi, Roberto Sambonet
La mostra “Michelangelo e il Novecento” si è tenuta a Casa Buonarroti a Firenze e alla Galleria Civica di Modena tra il giugno e l’ottobre 2014 ed è stata dedicata alla fortuna micheangiolesca nella cultura visiva e progettuale del XX... more
La mostra “Michelangelo e il Novecento” si è tenuta a Casa Buonarroti a Firenze e alla Galleria Civica di Modena tra il giugno e l’ottobre 2014 ed è stata dedicata alla fortuna micheangiolesca nella cultura visiva e progettuale del XX secolo e dell’età contemporanea. Il Buonarroti ha avuto un’influenza che spazia dalla citazione diretta al richiamo ideale e che abbraccia l’arte, l’architettura e il design. Davide Turrini ha partecipato al comitato scientifico della mostra con rappresentanti delle università di Firenze, Perugia, Pisa, Roma Tor Vergata e Harvard. Ha inoltre curato la sezione “Allestimenti e design” e ha contribuito al catalogo interamente bilingue italiano/inglese con il saggio “Michelangelo Pop” che indaga le influenze dei temi e dei metodi progettuali michelangioleschi sulla cultura architettonica e del design oltre la Modernità (opere di Bruno Zevi, Robert Venturi, Aldo Rossi, Philip Johnson, Gaetano Pesce, Ricardo Bofill, Arata Isozaki, Frank O. Gehry, ecc.).
Nel secondo dopoguerra, nella Torino che sin dagli inizi del Novecento è stata la capitale del rivoluzionario paradigma a quattro ruote della modernità, ha origine la trasformazione produttiva della cosiddetta motorizzazione di massa... more
Nel secondo dopoguerra, nella Torino che sin dagli inizi del Novecento è stata la capitale del rivoluzionario paradigma a quattro ruote della modernità, ha origine la trasformazione produttiva della cosiddetta motorizzazione di massa italiana. In poco tempo l’automobile diviene accessibile per fasce di acquirenti sempre più ampie e, grazie ad una pratica vieppiù generalizzata, consolida un’egemonia funzionale e simbolica ancora oggi pressoché intatta.
La diffusione della motorizzazione coincide anche con una definitiva differenziazione identitaria dello stile automobilistico nazionale, contrassegnato da misurate espressioni di potenza, linee sobrie e confortevoli, e da dettagli di particolare eleganza. In tale contesto, significativamente proprio nel capoluogo piemontese, viene realizzato il Museo dell’Automobile, intitolato al collezionista di veicoli storici Carlo Biscaretti di Ruffia.
L’edificio, inaugurato alla fine del 1960, tramanda la memoria di scienziati, costruttori e campioni dei circuiti, in una visione documentaria e celebrativa dell’auto destinata a riscuotere per molti anni un indiscusso successo di pubblico. Nel 2002 i vertici dell’istituzione museale valutano la praticabilità di un progetto di ampliamento e rinnovamento dell’edificio che viene portato a termine nel 2011, sotto la regia progettuale dell’architetto Cino Zucchi.
Una nuova ala presenta all’interno uno spazio indiviso estremamente flessibile e all’esterno è definita da un sinuoso involucro in acciaio e vetro serigrafato. Tale palinsesto, dinamico e comunicativo, abbraccia il fianco e il retro dell’intero complesso, unificandone e rinnovandone profondamente l’immagine. Al piano terreno Zucchi progetta un bookshop, una caffetteria e una grande corte coperta: si tratta di nuovi spazi dedicati all’incontro e all’aggregazione delle persone che, unitamente a una nuova selezione espositiva e a un nuovo allestimento curato da François Confino, decretano la decisiva mutazione del museo da monumentale contenitore celebrativo a generatore culturale complesso.
Throughout Italy, there are marginalized settlements often experiencing depopulation phenomena. These places are mostly located in mountainous or island areas, far from large urban cities and their infrastructural roads and, despite a... more
Throughout Italy, there are marginalized settlements often experiencing depopulation phenomena. These places are mostly located in mountainous or island areas, far from large urban cities and their infrastructural roads and, despite a consistent population decline, are still home to a fourth of the Italian population. These data are sufficient to make these peripheral areas the centre of a great national issue, to which a new concept of design of relations, systems, processes and products can stop a negative social and economic trend. This essay aims to highlight strategic scenarios and examples of good practices of relational design on this subject, that were already implemented or that are being implemented, particularly focusing on central-southern Italy.
With increasing frequency and significance, cardboard furniture design brings important implications for the sustainability of production processes: designing and building furniture or objects with cellulose based materials means... more
With increasing frequency and significance, cardboard furniture design brings important implications for the sustainability of production processes: designing and building furniture or objects with cellulose based materials means activating short and circular production chains which are low-impact, cost-competitive and aimed at responsible consumption and recycling, where the value of authorship of the project does not overpower the functional and
participatory value of the program / Con crescente frequenza e pregnanza, il design dell’arredamento in cartone è portatore di importanti significati connessi alla sostenibilità dei processi produttivi: disegnare e costruire mobili o oggetti con i materiali a base di cellulosa significa attivare filiere brevi e circolari, a basso impatto e a costi competitivi, finalizzate all’uso consapevole e al riciclo, dove il valore dell’autorialità del progetto non soverchia la valenza funzionale e partecipativa del programma.
For some years cardboard has been used in the outfitting of temporary or permanent displays for exhibitions, installations, cultural events, trade fairs, receptions and commercial spaces. In this context, the material is valued for its... more
For some years cardboard has been used in the outfitting of temporary or permanent displays for exhibitions, installations, cultural events, trade fairs, receptions and commercial spaces. In this context, the material is valued for its lightness, ease of transport, storage, handling and re-use; for its low cost and natural aesthetics. All these reasons mean that cardboard can be considered a true manifestation of a "sustainable metaphor" with which to display products and communicate concepts. / Da alcuni anni il cartone si è diffuso nella realizzazione di allestimenti temporanei o permanenti per mostre, installazioni, eventi culturali, fiere, spazi ricettivi o commerciali. In questo contesto il materiale a base di cellulosa è apprezzato per le sue doti di leggerezza; facilità di trasporto, stoccaggio, montaggio e riuso; per la sua economicità e per l’estetica naturale. Per tutti questi motivi è possibile affermare che il cartone rappresenta una vera e propria materializzazione di una “metafora sostenibile”, con cui esporre oggetti e comunicare concetti.
"Secondo il 17° Rapporto sulla raccolta, il riciclo e il recupero di carta e cartone pubblicato dal COMIECO, nel 2011 ogni italiano ha raccolto in modo differenziato oltre 50 kg di carta e cartone, mentre il saldo netto dei benefici per... more
"Secondo il 17° Rapporto sulla raccolta, il riciclo e il recupero di carta e cartone pubblicato dal COMIECO, nel 2011 ogni italiano ha raccolto in modo differenziato oltre 50 kg di carta e cartone, mentre il saldo netto dei benefici per la comunità nazionale, derivante dall’aver attuato dal 1999 a oggi la raccolta differenziata e il riciclo dei prodotti cellulosici, ammonta a 4 miliardi di euro. Si tratta di dati consistenti, emblematici delle positive ricadute ambientali, economiche e sociali derivate da un diffuso e consistente ripensamento dei processi e dei prodotti cartari.
Tale cambiamento, su cui è incentrato lo sviluppo di questo saggio, è partito negli ultimi lustri dalla gamma dei materiali, aggiornata ed ampliata con prodotti innovativi in larga parte ottenuti dal recupero; esso si è poi sviluppato attraverso la creatività di designer, artisti e artigiani grazie ai quali la cellulosa rinasce ciclicamente, alimentando un universo produttivo sostenibile, leggero, amichevole e declinato in maniera articolata nei settori dell’arredamento, dell’allestimento e dell’architettura, del packaging e del corporate design, del design for children.
"
Il volume contiene la pubblicazione integrale di un album di disegni realizzato nel 1925 da Giuseppe Terragni (1904-1943), protagonista indiscusso della cultura architettonica italiana del Novecento. Il documento apre una finestra su... more
Il volume contiene la pubblicazione integrale di un album di disegni realizzato nel 1925 da Giuseppe Terragni (1904-1943), protagonista indiscusso della cultura architettonica italiana del Novecento. Il documento apre una finestra su architetture, arredi storici, opere d’arte, reperti archeologici e oggetti etnografici, tra Bologna, Firenze e Roma, gettando una nuova luce sulla formazione e sulle molteplici fonti di ispirazione dell’architetto. Tre saggi critici precedono la riproduzione dell’album, inquadrando altrettanti filoni tematici che attraversano le riflessioni grafiche di Giuseppe Terragni tra architettura, design e riferimenti culturali allargati.
Catalogo della mostra "Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990", Lucca, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, 13 giugno - 1 novembre 2015. Opere di Richard-Ginori, Bitossi, Up & Up, Colle Vilca, Poltronova,... more
Catalogo della mostra "Creativa produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990", Lucca, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, 13 giugno - 1 novembre 2015.
Opere di Richard-Ginori, Bitossi, Up & Up, Colle Vilca, Poltronova, Martinelli Luce, ecc.
Tra i contenuti due saggi di Davide Turrini:
- "La produzione ceramica. Utile compagna messaggera di creatività", pp. 21-29 (con opere di Giovanni Gariboldi, Angelo Mangiarotti, Joe Colombo per Richard-Ginori, Mancioli, Bitossi);
- "L'arcano del marmo. Peculiarità toscana, identità del design italiano", pp. 38-43 (con opere di Michele De Lucchi, Andrea Branzi, Lella e Massimo Vignelli per Skipper, Up & Up, Casigliani).
Inoltre due saggi di Elisabetta Trincherini:
- "In teoria... i mobili. La produzione dell'arredo in Toscana dal secondo dopoguerra a oggi: pratiche ed estetiche", pp. 30-38;
- "Lucca e il design. Storie, personaggi e percorsi", pp. 50-56.
In apertura del nuovo millennio il design dei marmi e delle pietre si sviluppa tra artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita o totalmente automatizzata; tra totale evidenza autoriale del progetto o creatività di... more
In apertura del nuovo millennio il design dei marmi e delle pietre si sviluppa tra artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita o totalmente automatizzata; tra totale evidenza autoriale del progetto o creatività di equipe. Il volume, interamente bilingue italiano/inglese, affronta e analizza uno spaccato emblematico di tale molteplicità di approcci attraverso sei opere, declinate da altrettanti designer di rilevanza internazionale nei campi applicativi del design di prodotto e dell’allestimento espositivo. Una prima sezione presenta i singoli autori dei progetti (Michele De Lucchi, Hikaru Mori, Philippe Nigro, Snohetta, Manuel Aires Mateus, Grafton Architects) e analizza le loro sfere concettuali di ispirazione attraverso interviste realizzate dal 2007 fino ad oggi. La seconda parte del libro è costituita da testi critici riguardanti le realizzazioni, condotti a partire dall’individuazione di temi caratteristici di natura materica, costruttiva o formale, e documentati con materiali iconografici perlopiù inediti.
Per Alberto Campo Baeza l’architettura è “idea costruita”; egli afferma che le componenti fondanti del suo operare sono la gravità, con cui costruire lo spazio, e la luce, destinata a rivelare il tempo. La ragione, come processo organico... more
Per Alberto Campo Baeza l’architettura è “idea costruita”; egli afferma che le componenti fondanti del suo operare sono la gravità, con cui costruire lo spazio, e la luce, destinata a rivelare il tempo. La ragione, come processo organico di conoscenza, coscienza e discernimento, è poi la principale facoltà che deve guidare l’atto progettuale dell’architetto. Con la mostra LE RAGIONI DELLA PIETRA, curata da Davide Turrini e allestita presso lo Spazio Pibamarmi a Chiampo dal 24 settembre al 30 dicembre 2013, Campo Baeza ha inteso appunto presentare al pubblico “le ragioni” (riflessioni, scelte, motivazioni) per cui la pietra è presente nelle sue opere. Questa guida, pubblicata per l’occasione, illustra le opere in mostra e si sviluppa attraverso le ragioni dell’architetto, della pietra e della critica; le pagine finali non stampate possono accogliere in forma di schizzi ed appunti “le ragioni del visitatore”.
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura e di design di Manuel Aires Mateus, protagonista dell'architettura portoghese contemporanea. Un... more
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura e di design di Manuel Aires Mateus, protagonista dell'architettura portoghese contemporanea. Un capitolo specifico è dedicato ad aspetti compositivi e tecnologico-costruttivi di exhibit design. Il volume è interamente bilingue (italiano/inglese).
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura in pietra di Alberto Campo Baeza, maestro dell'architettura spagnola contemporanea. Un capitolo... more
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura in pietra di Alberto Campo Baeza, maestro dell'architettura spagnola contemporanea. Un capitolo specifico è dedicato agli aspetti compositivi, tecnologico-costruttivi e di design del padiglione La Idea Construìda, realizzato da Campo Baeza in occasione dell'edizione Marmomacc 2009. Il volume è interamente bilingue (italiano/inglese).
Primo volume sulle pavimentazioni in cotto dall’antico al contemporaneo. La struttura tematica dell’opera è ripartita in sequenze cronologiche seguendo l’orizzonte temporale della lunga durata: Antico, Età moderna Rinascenza,... more
Primo volume sulle pavimentazioni in cotto dall’antico al contemporaneo. La struttura tematica dell’opera è ripartita in sequenze cronologiche seguendo l’orizzonte temporale della lunga durata: Antico, Età moderna Rinascenza, Contemporaneo. Ogni sezione cronologica è anticipata da un saggio introduttivo con ruolo di inquadramento critico a cui seguono realizzazioni significative inscritte cronologicamente nella sezione di riferimento. Conclude l’opera un’ampia e sistematica bibliografia sull’argomento. Il volume è stato editato in occasione della Mostra Rosso Italiano organizzata presso il Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano nel 2006.
Volume completamente bilingue (italiano/inglese) che analizza la cultura produttiva e costruttiva storica e contemporanea del Travertino di Siena. Cave, materiali, tecnologie produttive, magisteri costruttivi, design per interni e per... more
Volume completamente bilingue (italiano/inglese) che analizza la cultura produttiva e costruttiva storica e contemporanea del Travertino di Siena. Cave, materiali, tecnologie produttive, magisteri costruttivi, design per interni e per esterni, arte, architettura in travertino.