Proclamazione di sciopero dagli esami di profitto nelle Università Italiane

Lettera agli Studenti Universitari

Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria

https://sites.google.com/site/controbloccoscatti/home

Lettera agli Studenti Universitari

 

Proclamazione di sciopero dagli esami di profitto nelle Università Italiane

15-3-2018

 

Cari Studenti,

il “Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria” (di seguito Movimento) ha proclamato un nuovo sciopero, con l’astensione dallo svolgimento del primo degli appelli previsti per gli esami di profitto nelle Università italiane durante la sessione estiva dell’anno accademico 2017-2018.

La lettera di proclamazione è stata firmata da 6857 Professori e Ricercatori Universitari e Ricercatori di Enti di Ricerca di 79 Università e Enti di Ricerca Italiani.

Il Movimento ha preso atto che nella legge di Bilancio 2018 non si riscontrano risposte soddisfacenti su alcuno dei punti proposti nella nostra piattaforma, tantomeno sullo sblocco definitivo delle classi e degli scatti sollecitato con lo sciopero dagli esami di profitto dal 28 agosto al 31 ottobre 2017.

Pertanto il Movimento ha chiamato a scioperare tutti i Professori e i Ricercatori Universitari!

Siccome si è già manifestato fra di Voi un allarme, che riteniamo eccessivo rispetto alla reale portata dello sciopero, vi proponiamo, in questa sede, un’analisi articolata della nostra posizione che è conseguenza della mancanza di volontà politica dei Governi e delle Ministre succedutesi  a per voler trovare una soluzione soddisfacente alle nostre rivendicazioni!

Respingiamo la responsabilità che ci si vuole addossare di creare danni agli Studenti. Questo sciopero, come nel caso precedente, creerà, per nostra volontà senza imposizione da parte di alcuno, solo disagi (altrimenti che sciopero è?). Già nel precedente sciopero abbiamo individuato noi stessi (MIUR E CRUI si erano tirati indietro) tutele  per i laureandi, gli studenti Erasmus e le studentesse in attesa di un bambino. Questa volta abbiamo esteso fin da ora, come vedrete più oltre, le tutele agli Studenti che abbiano problemi di salute documentati che richiedano particolari forme di tutela. State pur certi che, se si presenteranno situazioni comparabili che noi stessi si possa risolvere lo faremo senza esitazione, come nel precedente sciopero.

Fra l’altro occorre far notare che proprio le azioni del Movimento hanno costretto il Governo a varare una Legge di Bilancio in cui la situazione di disagio dell’università italiana trova alcuni parziali riconoscimenti. Riteniamo sia merito del Movimento e del grande coinvolgimento nella nostra iniziativa (quasi 12.000 docenti hanno scioperato, più di un quarto del personale di ruolo dell’Università) essere riusciti ad attrarre l’attenzione del mondo politico sulla situazione dell’Università che versa in un grave deficit di risorse, nonché in uno stato di confusione normativa di cui soprattutto gli Studenti si rendono facilmente conto giorno per giorno.

Con la nostra iniziativa abbiamo l’ambizione di avere la Vostra comprensione se non proprio il Vostro appoggio! L’aumento della dotazione per le Borse di studio annualmente erogate dall’organismo competente per il Diritto allo Studio è un’iniziativa concreta per costruire questo spazio specifico di cooperazione fra Docenti e Studenti.

La materia è purtroppo complessa e molto articolata e per questa ragione lo è anche questa lettera che cerca di chiarire i principali aspetti della iniziativa che abbiamo intrapreso.

Modalità di sciopero

Come sa bene chi ci ha seguito nella precedente iniziativa di astensione, le modalità di realizzazione dello sciopero sono state concepite da noi in modo da arrecare il minor disagio possibile agli studenti e da essere ugualmente incisive nei confronti del Ministro e del Governo:

 

1)     Nella sessione di esami di profitto estiva p.v., relativa all’a.a. 2017-2018, i Professori Universitari, nonché i Ricercatori Universitari ai quali sia stato affidato in maniera ufficiale un corso o un modulo nella loro sede di appartenenza, sciopereranno (24 ore) nella giornata nella quale sarà fissato il primo degli appelli di loro competenza nella loro sede. Il periodo di riferimento è 1 giugno-31 luglio 2018.

2)     Tutti gli esami corrispondenti verranno, di conseguenza, spostati all’appello successivo, che si terrà regolarmente.

3)     Verrà assicurata in ogni caso la tenuta di almeno un appello degli esami di profitto nell’ambito del periodo 1 giugno-31 luglio p. v. Pertanto, nelle sedi in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo, e questo cada nel periodo anzidetto, i partecipanti allo sciopero chiederanno alle strutture degli Atenei di competenza di fissare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data dello sciopero.

4)     I partecipanti allo sciopero saranno disponibili a tenere un appello straordinario “ad hoc” in un giorno successivo a quello dello sciopero, e indicativamente dopo il settimo giorno dalla data dello sciopero stesso, per laureandi e studenti Erasmus, ove l’appello non tenuto sia l’ultimo utile per laurearsi o per adempimenti legati alla borsa Erasmus; ciò è previsto anche per le studentesse in attesa di un bambino, o per studentesse e studenti che abbiano problemi di salute documentati che richiedano particolari forme di tutela.

5)     Verranno assicurati tutti gli esami di profitto al di fuori del periodo 1 giugno-31 luglio 2018.

6)     Verranno assicurate nel giorno dello sciopero tutte le altre attività istituzionali, ivi comprese le attività di presenza a Consigli di Dipartimento, a Consigli di Dottorato e così via.

Il Movimento chiederà ai Rettori di portare in approvazione negli Organi di governo la destinazione delle trattenute stipendiali per questo sciopero alla erogazione di borse di studio per gli studenti. Le modalità dello sciopero, e la sua anticipata proclamazione, consentiranno agli Atenei di individuare preliminarmente, anche in maniera autonoma, il giorno in cui potenzialmente ogni Docente avrà il diritto di scioperare e ciò consentirà di darne informazione puntuale ai propri studenti.

Quali sono gli obiettivi immediati?

L’astensione è finalizzata ad ottenere l’adozione di uno o più provvedimenti di legge, o atti normativi quali Decreti Ministeriali o Note Ministeriali, in base ai quali:

1)      Le classi e gli scatti stipendiali dei Professori e dei Ricercatori Universitari e dei Ricercatori degli Enti di Ricerca Italiani aventi pari stato giuridico, bloccati nel quinquennio 2011-2015, vengano sbloccati a partire dal 1° gennaio 2015, anziché dal 1° gennaio 2016; beneficiari di tale sblocco devono essere tutti i Professori e Ricercatori che erano in servizio al 1° gennaio 2015.

2)      Il quadriennio 2011-2014 sia riconosciuto ai fini giuridici, con conseguenti effetti economici solo a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015; beneficiari di tale riconoscimento devono essere tutti i Professori e i Ricercatori che erano in servizio al 1° gennaio 2015.

3)      Venga annullata la nota del MIUR Prot. n. 6565 del 29 maggio 2017 per la parte che sancisce che le tipologie di Professori di prima e seconda fascia di cui alla lettera B di tale nota, assunti nel periodo 2011-2015 ai sensi degli Artt. 18 e 24 della legge 240/2010, o della legge 230/2005 con procedure successive all’entrata in vigore della legge 240/2010, siano da assoggettare al blocco delle classi e degli scatti per il quinquennio 2011-2015.

4) Vengano stanziati 80 milioni di euro ai fini di incrementare il “Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio” per gli Studenti Universitari.

5)      Vengano messe a disposizione risorse per la messa a concorso di 6000 posti per Professori di II fascia, 4000 per Professori di I fascia, riservate almeno per il 90% a cambiamento di fascia o ruolo, nell’ambito della sede di appartenenza, del personale già in servizio, e di risorse per la messa a concorso di 4000 posti per Ricercatori di tipo B.

D’altro canto ci teniamo a farvi notare che…

a)      Per quanto riguarda i punti 1 e 2:

  • Chiediamo solo il ritorno, a partire dal 1° gennaio del 2015, alla normalità della progressione stipendiale che si sarebbe avuta in assenza del blocco dal 2011 al 2014, come è stato previsto per tutti gli altri dipendenti pubblici.
  • Non chiediamo arretrati per il 2011-2014, allineandoci così alle sorti di tutto il resto del pubblico impiego, al quale però il ritorno alla normalità è stato concesso proprio a partire dal 1° gennaio 2015.
  • Invece per la Docenza Universitaria il blocco è diventato strutturale, protraendo i suoi danni per tutti gli anni futuri.

b)     Per quanto riguarda il punto 3:

  • Si fa riferimento all’applicazione del blocco degli scatti anche a coloro che hanno preso servizio negli Atenei dopo l’entrata in vigore delle Legge240/2010, la cosiddetta Legge Gelmini. Questo non necessita di un provvedimento di legge.

c)      Per quanto riguarda il punto 4:

  • Riteniamo inaccettabile la figura dello “Studente meritevole senza borsa”.
  • Consideriamo tale aspetto preminente rispetto a tutte le altre misure necessarie per assicurare il diritto allo studio sancito dall’art. 34 della Costituzione che prevede che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
  • Lo stanziamento richiesto potrà anche servire a elevare i limiti di reddito da non superare per l’ottenimento della borsa, allargando così la platea degli Studenti che possano accedervi.

 

d)     Per quanto riguarda il punto 5:

  • Riteniamo inaccettabile che 14000 Ricercatori a Tempo Indeterminato, già in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale per accedere al ruolo dei Professori Universitari, vengano lasciati nel ruolo ad esaurimento nel quale sono stati messi in virtù della legge 240/2010; ciò eviterebbe anche la contrapposizione con i Ricercatori di tipo B, che invece possono direttamente diventare Professori di II fascia, conseguendo la suddetta Abilitazione.
  • Riteniamo anche inaccettabile che ai 19000 Professori di II fascia non si offra, dopo 9 anni di quasi totale paralisi di assunzioni, la possibilità di diventare Professori di I fascia.
  • Riteniamo altresì che l’Università abbia bisogno di assumere Ricercatori di tipo B per assicurare il ricambio generazionale della Docenza.
  • Riteniamo che il tutto debba avvenire in un quadro equilibrato che non veda le varie categorie in conflitto fra di loro.
  • Infine, facciamo notare che il costo di questi utimi provvedimenti per il Governo è più contenuto di quanto non possa sembrare, dato che per larga parte si tratta di cambiamenti di fascia o ruolo di personale già in servizio, quindi con costo aggiuntivo minore. Inoltre il blocco del turnover degli anni 2009-2017 ha obbligato gli Atenei a “risparmi forzati” che permetterebbero loro di soddisfare gran parte di questa richiesta alla sola condizione di consentire l’utilizzo di tali risparmi.

Maggiori dettagli li potete trovare nella “Lettera agli Studenti del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari”, reperibile alla pagina “Documenti” del nostro sito.

Vi raccomandiamo di studiare regolarmente per il giorno previsto per l’esame: lo sciopero potrebbe anche essere revocato in presenza di aperture significative del Governo.

 

Cordiali saluti,

Il Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria

Navigazione